“Conobbi Gianni De Michelis nel 2002. Fu un incontro casuale, legato in qualche modo alla sera del 19 gennaio 2000, giorno della morte ad Hammamet di Bettino Craxi. Mi aveva colpito molto, durante il suo intervento nella trasmissione dedicata da Porta a Porta alla scomparsa dell’ex leader del Psi, la commozione di De Michelis: l’ex ministro si faceva una colpa di non essere riuscito a impegnarsi come avrebbe voluto, e come forse sarebbe stato possibile, affinchè la vicenda dell’ex segretario socialista e, più complessivamente, il fenomeno conosciuto come tangentopoli, fossero considerati nel contesto specifico e particolare della storia politica internazionale seguita al secondo conflitto mondiale. Una storia fortemente ideologizzata e legata agli equilibri della guerra fredda.
Con contributi, interviste e recensioni di Gaetano Afeltra, Giovanni Arpino, Gianni Brera, Camilla Cederna, Roberto De Martin, Franco Giovannini, Italo Leveghi, Stefano Lorenzetto, Egidio Lorito, Jacopo Marchi, Giuseppe Mendicino, Bepi Pellegrinon, Ennio Rossignoli, Beba Scharnz, Carlo Sgorlon, Stenio Solinas.
Con la VI^ edizione della rassegna d’autore “Praia, a mare con…”, gli organizzatori (Egidio Lorito Communications, Praia a Mare e Delia-Promozioni per la Cultura, Salerno-Roma-Milano) continuano lungo la strada già tracciata per offrire a residenti e turisti un ampio ventaglio di proposte culturali, candidando la località turistica alto-tirrenica a sede di uno degli appuntamenti di maggior richiamo culturale nell’intero panorama regionale, con un “posto al sole” anche tra gli incontri nazionali.
Il raffinato invito di Lorenza Russo a percorrere il bosco italiano
Un prestigioso editore milanese -Ulrico Hoepli- ed un esperto di lungo corso di vita montana -Michele Della Palma, curatore della collana- assicurano all’ultimo lavoro di Lorenza Russo “Camminare nei boschi. Il bosco italiano: folclore, natura, tradizioni e itinerari (Editore Ulrico Hoepli, Milano 2012, € 19.90) quel tocco di rigore tecnico-scientifico che si fonde, ora, con un approccio spiccatamente poetico e fantasioso, degno di una dichiarazione d’amore.
Con la scomparsa dell’autorevole vaticanista, la Calabria perde uno dei suoi maggiori conoscitori
La recentissima notizia della scomparsa di Giancarlo Zizola, decano dei vaticanisti italiani, attualmente in forza a “La Repubblica”, non può che lasciare un velo di tristezza in quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato, soprattutto in Calabria.
“Non potrei indicare la data del giorno in cui vidi per la prima volta la neve. Ma il momento si. Ero bambino, all’asilo di Lavis, forse avevo quattro anni. Quel mattino le nubi erano alte nel cielo, vedevo solo nubi, le rocce della Paganella e gli alberi del giardino, poi le nuvole si abbassarono a toglierci ogni visione. Improvvisamente un’onda plumbea parve attraversare la valle come un segno di immensa potenza, ebbi paura, tutti eravamo impauriti, forse anche le suore che presero a correre in mezzo a noi bambini, gridandoci di stare fermi. Dopo alcuni minuti il vento si placò e nell’aria vedemmo dondolare foglioline bianche: la neve! Allora cominciammo a correre a braccia alzate con le mani protese verso l’alto, fu subito aria di festa e questo è il ricordo della mia prima neve”.