Sperling&Kupfer Editori, Milano 2007, pp. 234, € 17.50

“Non so se sia stato amore a prima vista ma, a pensarci bene, se torno indietro con la memoria mi sembra di essere nato e cresciuto nell’acqua e di essermi adattato poi con gran fatica alla vita sulla terra. In effetti, ho cominciato a camminare molto tardi e con sono ancora mai stato un asso nella corsa; ma non appena entravo in acqua non c’era bambino in grado di eguagliarmi. Non solo nuotavo con scioltezza e rapidità, ma ero soprattutto abilissimo nelle immersioni subacquee. Era come se non avessi bisogno di ossigeno o, perlomeno, non di molto. Certo, i ricordi di un bimbo con gli anni si ingigantiscono, e spesso assumono toni epici. Probabilmente quelle che mi sembravano immersioni lunghissime a profondità abissali erano tuffi di pochi secondi in fondali bassissimi. Sta di fatto che sono cresciuto con l’intima convinzione di essere strettamente imparentato con i pesci (…)”.

L’amore per il mare, che nasce ancestralmente anche dalle sue origini che approdano a terre di mare come Campania, Calabria e Sicilia, fa da sfondo a questa efficace “guida benessere” che un giovane ed autorevole neuroscienziato ora ci consegna come un vero e proprio scrigno di segreti, cui tutti possiamo attingere a piene mani. Giovanni Scapagnini, medico esperto di meccanismi biologici dell’invecchiamento cerebrale, oltre ad avere insegnato nei più prestigiosi Istituti e Università degli Stati Uniti, in qualità di docente al Rockfeller Neurosciences Institute di Rockville e Visiting Professor presso l’Institute of Human Virology dell’Università di Baltimora e il New York Medical College, sta curando la passione per l’etnomedicina e la documentazione scientifica; autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, è attualmente Professore di Biochimica Clinica presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi del Molise. Il grande pubblico ha iniziato a conoscerlo -e ad affezionarsi alle sue ricerche che rende perfettamente comprensibili ad un pubblico che non è di soli addetti ai lavori- nel 2005 quando, in qualità di membro scientifico e ospite fisso della popolare trasmissione “Sabato, Domenica &… la tv che fa bene alla salute”, in onda su Rai Uno, ha contribuito ad avvicinare la gente comune a complesse problematiche scientifiche che proprio dai suoi studi e dall’amore per il mare traevano origine. Le sue immersioni nei mari di tutto il mondo hanno permesso di conciliare l’amore per la biologia marina con le attività della ricerca biomedica che già erano approdate in pubblicazioni di successo quali “La manutenzione della vita” (1995) e “La salute ritrovata” (1998), editi da Mondadori. Parte da lontano l’amore di Giovanni Scapagnini per il mare, da cui sarebbe successivamente sbocciata la “passione scientifica” che è diventata molto di più che una semplice professione medica: e parte dai libri dell’infanzia, “tra i quali ne ricordo particolarmente uno che faceva parte dell’enciclopedia per ragazzi I Colibrì, una collana di microscopici libricini che in poche pagine trattavano in modo semplice e chiaro i molteplici argomenti della conoscenza, dalle grandi esplorazioni all’astronomia. Nel volumetto dedicato agli oceani c’era un capitolo intitolato <<Il mare come risorsa del futuro>>: mi è rimasta impressa l’illustrazione avveniristica di una grande fattoria sottomarina, in cui agricoltori subacquei coltivavano infinite distese di alghe allo scopo di garantire abbondanti derrate alimentari per il mondo in superficie”. Poi arrivarono le letture di Giulio Verne e i documentari di Jacques Cousteau: “tutta la sua opera mira a insegnarci che rispettare e tutelare il mare significa preservare la più importante fonte di risorse per l’umanità. L’idea che gli abissi nascondessero il segreto della vita, un segreto che potesse essere carpito e usato dall’uomo, è antica (…), ma negli ultimi venticinque anni, comunque, la ricerca scientifica ha finalmente preso coscienza dello straordinario potenziale in campo nutrizionale e farmaceutico dei prodotti derivati da organismi marini. Le profondità degli abissi custodiscono un tesoro salutistico e nutrizionale praticamente illimitato. Pesci, spugne, alghe, coralli e molluschi sono risultati anche eccezionali fonti per la sintesi di nuove originali molecole ad azione, antibiotica, antinfiammatoria e antineoplastica, che promettono innovative applicazioni per la terapia delle più svariate patologie”.
Il viaggio in cui Scapagnini ci guida per mano parte, dunque, dagli abissi marini, anzi addirittura da pochi metri di profondità, da una qualunque spiaggia o caletta che il lettore sicuramente frequenta nei mesi estivi: non occorre immergersi nelle profondità che accompagnavano le sue letture d’infanzia, perché è sempre di mare che si parla, tanto che all’inizio l’opera doveva intitolarsi puramente e semplicemente “La salute vien dal mare”: un titolo quasi scontato, alla portata dei lettori che, per la verità, non intrigava il nostro neuroscienziato più di tanto ma che, comunque, ha avuto il merito di fargli scattare una scintilla, quella che lo avrebbe spinto a raccogliere -tutte assieme- la grande passione per il mare e quella -più adulta- per la ricerca scientifica, con la prima coltivata sin da quando portava i calzoni corti. Ed ecco la carrellata sul “Terrore degli abissi” -lo squalo, appunto- che dopo aver costellato di incubi la sua giovinezza, entrò prepotentemente nella sua agenda da ricercatore, ricordando come “nel 1983 un gruppo di studiosi del MIT, il prestigioso Massachussetts Institute of Technology, capeggiato dal professor Robert Langer, scoprì che la cartilagine di squalo conteneva una notevole quantità di un potente inibitore dell’angiogenesi tumorale: infatti, gli squali sono fra i pochi esseri viventi a non ammalarsi di cancro”. Bella soddisfazione, non vi pare? Sino alla sua passione quasi maniacale, quella per gli “Omega-3” , “Il fascino dei grassi” -come li definisce con affetto familiare- perché conducono dritti dritti a ricercare l’eterna giovinezza: “nel 2003 fui invitato per la prima volta come relatore al Congresso Nazionale dell’American Academy of Anti-Aging Medicine, che si tiene ogni anno nel mese di dicembre in quell’incredibile circo a cielo aperto che è la città di Las Vegas, regno mondiale del gioco d’azzardo; (…) mi resi subito conto che non si trattava di un congresso scientifico come quelli a cui partecipavo abitualmente. La sede era il pacchianissimo Hotel Venetian, una sorta di parco giochi costruito sul modello di Venezia, con canali e gondole inclusi dove avevano pari diritto e dignità professori universitari, fisioterapisti, preparatori atletici, medici alternativi, estetisti e parrucchieri. Insomma, un enorme melting pot di tutto quello che aveva a che fare  con l’idea di mantenersi giovani  e in salute”. Insomma, un bel divario rispetto alla tradizionale visione delle ricerca scientifica italiana che spesso si caratterizza come un mondo a parte, chiuso in laboratori inaccessibili, dove il comune cittadino si sentirebbe un pesce fuor d’acqua, tanto per rimanere in tema! Ed invece, il nostro Scapagnini -che pesce fuor d’acqua non lo è mai stato….- ne ha fatto una bandiera. E che dire degli “Anziani Superman” -gli ultracentenari di Okinawa “L’isola della longevità”, le isole del sud del Giappone-  “i cui parametri biochimici rilevabili nel sangue dimostravano che questa gente restava biologicamente giovane anche a età cronologiche estremamente avanzate.
Verrebbe quasi voglia di riempire dell’essenziale la nostra piccola valigia da viaggio, di prenotare un bel volo per quest’ isola miracolosa, di iniziare a seguire le abitudini di vita di questi ultracentenari e sperare di allinearci ai loro record.
Intanto ci accontentiamo di leggere le avvincenti pagine di Giovanni Scapagnini, tra amore per il mare e passione per la ricerca scientifica. Come dire: un libro che allunga la vita…                                      

Kos- Anno XXVII n. 275 gennaio-febbraio 2010 – Anno IV n. 18 nuova serie

                                                                                                       Egidio Lorito