Un’immagine non potrà essere dimenticata in questo 2009 appena concluso che potrebbe anche accompagnarci nel corso di questo nuovo anno. S’impone una riflessione seria, anche dalle pagine di un foglio d’informazione locale, perché -fuor di metafora- è Italia anche questa parte di Basilicata, Calabria e Campania da cui provengono queste pagine e da cui anche i nostri lettori seguono le vicende italiane. Ebbene, l’immagine è quella di una radicalizzazione dello scontro politico, di un’estrema personalizzazione della contrapposizione di schieramenti ed uomini che rischia di portare al naufragio.
Questi ultimi mesi li abbiamo vissuti con una pericolosa deriva, tra il giustizialismo esasperato, la caccia all’avversario politico, l’azione infangatrice che è arrivata non solo a spiare dal buco della serratura ma addirittura ad insinuarsi tra le mura private, nei bagni, in camere da letto, dentro storie private che tali non rimangono più per il solo fatto che i relativi protagonisti sono uomini delle istituzioni, personaggi pubblici, poteri politici. Tutti si sono scagliati contro tutti e continuano pure a farlo -con una semplicità impressionante- con il solo pretesto che, trattandosi di agone politico, di dialettica partitica, di interesse pubblico, tutto è permesso. E si, tutto è ammesso pur di far fuori quello che per molti è divenuto non solo un nemico pubblico, ma -credo- una vera e propria ossessione: e così il “Nemico B.” è divenuto non l’avversario da sconfiggere in campo politico-elettorale ma, possibilmente, l’obiettivo da eliminare -fosse anche fisicamente- in modo da liberare l’Italia da questo strano incrocio di imprenditore-politico. Ognuno di noi potrà avere le sue legittime idee politiche senza essere ingabbiato in schemi tipo “berlusconiano/antiberlusconiano”? Ogni testa pensante di questo potrà continuare ad identificarsi nelle proprie idee senza che ad influenzarle siano mogli stanche dei propri mariti, escort rampanti, arringatori populisti con evidenti carenze linguistiche, benpensanti di ogni provenienza, giovanotti che chiedono come mai <>, gruppi di discussione aperti su social network dal titolo emblematico, pentiti di mafia poi miseramente smentiti all’indomani, trasmissioni televisive del servizio pubblico i cui conduttori guadagnano in un anno tanto quanto io e molti (ma proprio molti!) tutti assieme potremmo solo sognare? Possiamo continuare a vedere la politica come qualcosa di diverso da scandali su “trans” e notti allegre ( e personalmente sono tra quelli che mai e poi mai si sarebbe permesso di alzare una parola contro l’ex Governatore Marrazzo)? Come un terreno su cui confrontarsi e non solo come un territorio di bassi appetiti? La verità è che quando la partita la disputano giocatori poco corretti o che mai e poi mai potrebbero occupare questo ruolo, il risultato alla fine è quello di una squallida gara, molte volte giocata con armi non proprio convenzionali. E così, i miei auguri vanno solo a chi effettivamente li merita, perché è riuscito -pur nella diversità degli schieramenti- a mantenere alto il rispetto della persona, del ruolo politico e istituzionale. Il resto è solo “ciarpame” cui non auguro un bel niente! A qualunque latitudine…
L’Eco di Basilicata, Calabria, Campania - anno X n. 1 - 1 gennaio 2010
Egidio Lorito - www.egidioloritocommunications.com