A tu per tu con...
“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”. Con questa massima socratica, posta a guardia dei tre corposi volumi, si sono imbattute generazioni di studenti italiani e non solo che negli anni del Liceo si sono formati su uno dei manuali più diffusi ed apprezzati di storia della filosofia: Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi di Giovanni Reale e Dario Antiseri (Editrice La Scuola, Brescia) rimane un insuperato strumento didattico e di ricerca, volto alla formazione di giovani ragazzi che a sedici anni si imbattono nello studio e nell’apprendimento della filosofia con tutto il pesante carico di stimoli, interrogativi, perplessità, dubbi ed incertezze nella costruzione degli uomini di domani.
Anche l’autore di quest’ennesima conversazione deve molto del suo essere oggi alle pagine di questi due studiosi del pensiero filosofico occidentale: nel periodo milanese, non poche sono state le fughe verso le aule di filosofia, ad ascoltare le lezioni di Giovanni Reale ed oggi, meno di vent’anni dopo, ho l’opportunità non solo di instaurare un dialogo per questa rubrica settimanale, ma -inutile nasconderlo- di custodirne il resoconto tra i momenti più stimolanti di quella che amo definire formazione permanente.
Giovanni Reale, classe 1931, nativo di Candia Lomellina, nel pavese, studi classici in quel di Casale Monferrato, ha iniziato la formazione universitaria alla Cattolica di Milano, ateneo dove si è laureato nel 1954 con uno dei massimi esponenti del pensiero cristiano dell’epoca, Francesco Olgiati: subito dopo, l’inizio del perfezionamento in Germania, a Marburg an der Lan ed a Monaco di Baviera;agli esordi della carriera, Reale ha insegnato storia e filosofia nei licei, occupandosi a fondo della didattica della filosofia. La prima cattedra, in Storia della Filosofia Generale e in Filosofia Morale la vinse a Parma, ateneo da cui passò a Milano, per ritornare proprio tra i chostri bramanteschi della Cattolica dove è stato a lungo Ordinario di Storia della Filosofia Antica e dove ha fondato il Centro di Ricerche di Metafisica, realtà in cui si sono formati la maggior parte dei suoi allievi. Nel 2005, su insistenza di Massimo Cacciari, è passato ad insegnare alla nuova Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute-San Raffaele, sempre a Milano, dove ha avviato il progetto di un Centro Internazionale di Ricerche su Platone e sulle radici platoniche del pensiero e della civiltà occidentale. Ma andiamo con ordine… “La filosofia, divenne ben presto una passione notevole;riuscivo benissimo, conseguivo i massimi voti (addirittura 10 alla maturità!), ma non avrei voluto fare il professore universitario, non era nei miei progetti;è stato lo stesso Olgiati, mio relatore di tesi ed indimenticato Maestro, a ricondurmi su questa strada: ricordo ancora che mi disse "hai avuto più talenti di quelli che occorrono per diventare professore ai licei e quando morirai dovrai rendere conto se li hai moltiplicati o meno!". Rimasi effettivamente stupito e lui mi consigliò di "andare in Germania per quattro, cinque anni per apprendere il metodo per fare filosofia": non nascondevo la passione per la filosofia moderna e quella contemporanea, ma Olgiati ribatteva che occorrevano, invece, studiosi di Filosofia Antica: effettivamente in quel Paese, a metà degli anni ’50, gli studi in questa disciplina erano all’avanguardia ed Olgiati concluse dicendomi che "effettivamente, i voleri della Divina Provvidenza non coincidono mai con i nostri". E come non ricordare cosa mi disse lo stesso Padre Agostino Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica: "cerca di portare, qui in Sant’Ambrogio, quanta più Atene ti è possibile!". Questi brevi aneddoti, che volentieri rendo pubblici, danno il senso dell’animo che mi accompagnò per quel periodo di permanenza in Germania;noi giovani di allora eravamo un bel po’ diversi rispetto ai coetanei di oggi. Ubbidii e mi recai in quel Paese: s’immagini che entrai in una realtà in cui gli italiani non erano certo ben visti, noi che eravamo i traditori, all’indomani della Seconda Guerra mandiale;ho imparato a conoscerli, però, e ad andare d’accordo con loro, tanto è vero che ho fatto scrivere da alcuni famosi docenti tedeschi alcuni volumi delle mie collane. Naturalmente la Filosofia Antica divenne l’oggetto delle mie ricerche, senza che la considerassi, -proprio perché effettivamente non lo è- merce da museo visto che tutto il pensiero filosofico occidentale non sarebbe che nulla senza la Grecia;la mentalià tedesca dell’epoca era allucinante: pensi che ero accolto tra i docenti solo perché ero laureato, ma quando uno studente arrivava con anche un solo minuto di ritardo, a mezzogiorno doveva chieder il permesso per sedersi a tavola! Bastavano pochi minuti per essere letteralmente cacciati via: e mentre andavano al proprio posto tutti erano obbligati a strisciare i piedi per mostrare disapprovazione del ritardo… Insomma, questo fu l’ambiente, esternamente rigidissimo, che trovai in Germania: però bastò poco per capire che tutto era funzionale all’assimilazione di un rigoroso metodo di studio e ricerca, un modo di pensare e lavorare, altamente scientifico, lontano mille miglia da ciò che già accadeva in Italia;scientificamente parlando, è stato in Germania che ho imparato a lavorare direttamente sulle fonti, sui testi, sui documenti e l’amore per la Filosofia Antica si è sviluppato seguendo queste direttrici tedesche! Nel periodo di Marburgo -dove, tra l’altro, era stata trasferita la Biblioteca di Berlino- si concentravano la maggior parte dei ricercatori di filosofia, ed ebbi a disposizione una mole impressionante di documenti e testi filosofici: lavoravo come un vero ricercatore sul campo”. La sterminata produzione scientifica di Giovanni Reale spazia lungo tutto l’arco del pensiero greco e latino: gli autori a cui ha dedicato specifiche monografie, tradotte o in corso di traduzione in ben quattordici lingue, sono Parmenide, Melisso, Socrate, Platone, Aristotele, Teofrasto, Pirrone, Seneca e Plotino: come dire, la base essenziale del pensiero greco ed in questo lungo itinerario conoscitivo, Reale ha posto la tesi di fondo che vuole la filosofia greca creatrice delle categorie e di quel particolare modo di pensare che ha permesso la nascita e lo sviluppo della scienza e della tecnica dell’intera civiltà occidentale. Dicevo della sua produzione: mi dilungherei troppo, ma non possiamo non citare almeno i recenti “I misteri di Grunewald e dell’altare di Isenheim” (Bompiani 2006), Agostino e la scrittura dell’interiorità (San Paolo 2006), L’arte di Riccardo Muti e la Musa platonica (Bompiani 2005), Karol Wojtyla, un pellegrino dell’Assoluto (Bompiani, 2005), La Scuola di Atene di Raffaello (Bompiani, 2005), Platone (Bur 2004), Introduzione, traduzione e commentario della metafisica. Con testo greco a fronte (Bompiani 2004), la monumentale Storia della filosofia greca e romana (Bompiani 2004), Radici culturali e spirituali dell’Europa. Per un Rinascimento europeo ( Bompiani 2003), La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell’anima (Bompiani 2003), Socrate (Bur 2001), Quale ragione? (Raffaello Cortina, 2001), Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele (Laterza, 2001), Il pensiero antico (Vita e Pensiero, 2001), Corpo, anima, salute. Il concetto di uomo da Omero a Platone ( Raffaello Cortina, 1999), i cinque volumi della Storia della Filosofia Antica (Vita e Pensiero,1975-1999), Saggezza antica (Raffaello Cortina, 1995), Introduzione ad Aristotele (Laterza, 1974). Avevo fatto cenno alla tesi principale della sua ricerca: Reale ritiene che la cifra spirituale che caratterizza il pensiero occidentale sia costituita dalla filosofia creata dai greci: è stato, infatti, il logos greco a caratterizzare le due componenti del pensiero occidentale e precisamente a fornire gli strumenti concettuali per elaborare la rivelazione cristiana e creare quella peculiare mentalità da cui sono nate la scienza e la tecnica. Ma se la cultura occidentale non si coglie senza la filosofia dei greci, questa, a sua volta, non si comprende senza la metafisica come studio dell’intero: professore, proprio alla Cattolica, Lei ha fondato il Centro di Metafisica, su esplicita richiesta di Giuseppe Lazzati, indimenticato Rettore di quell’Ateneo: “Lazzati mi aveva chiesto esplicitamente la creazione di uno strumento di ricerca che non lavorasse con la logica dei Consigli di Facoltà: doveva essere libero e riuscii nell’intento di indicare un criterio del tutto innovativo, basato sulla produzione di una collana scientifica aperta all’Europa ed al mondo intero e non chiusa in Piazza Sant’Ambrogio, a Milano o in Italia: l’iniziativa destò subito scandalo nell’Accademia italiana, per questo metodo innovativo, ma ebbe successo tant’è vero che oggi, a distanza di anni, la collana è arrivata al numero 100 e continua ad esistere anche dopo il mio recente abbandono di quell’Ateneo;il modello era indubbiamente innovativo, con l’utilizzo di modelli dei secoli passati, perché si era prefisso di spiegare in che modo la filosofia antica fosse diventata una vera scienza: questo particolare angolo prospettico mi permise di essere chiamato dalla Rusconi Libri, da Edilio Rusconi in persona che voleva una collana di filosofia per la propria linea editoriale, proprio lui che era laureato in filosofia! Durante quell’avventura, vennero stabilite tre regole imprescindibili: il livello dei contenuti doveva essere il più alto possibile;la presentazione editoriale, grazie ad un’elevata qualità cartacea dei volumi;ed infine il prezzo contenuto, basso, da poter essere accessibile a tutti. Le racconto un altro aneddoto: questo anno, tra i miei ultimi allievi, mi si presenta un giovane che chiede di volermi parlare in privato: "mio nonno mi ha insegnato la filosofia proprio sui suoi libri" Alla mia domanda su chi fosse suo nonno, lui mi risponde secco "Edilio Rusconi": quel geniale editore amava, su tutto, Tolkien e le mie collane di filosofia, e quando la Rcs -Rizzoli Corriere della Sera, allora diretta da Vallardi, acquistò la Rusconi, mi fu detto che anche le mie collane, insieme a Tolkien -che avrebbe avuto un successo planetario- erano state acquistate dal nuovo editore;nacque il nuovo progetto della Rcs (che oggi raggruppa Bompiani, Bur, Fabbri, Rizzoli e Sonzogno, n.d.a), avallato dall’allora direttore editoriale della Bompiani, Mario Andreose, seguito anche dall’attuale Elisabetta Sgarbi: presentando il mio progetto, chiarii di voler procedere a 360 gradi, perché non c’è settore dello spirito umano che non meriti di essere evidenziato”. Nel 2005, Lei è passato ad insegnare alla nuova Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute, San Raffaele, sempre a Milano, fondata dall’attivissimo Don Luigi Verzè: “già, è stato Massimo Cacciari che mi ha voluto, in una maniera stranissima: avevo appena ricevuto la cittadinanza onoraria -in qualità di neoplatonico- a Siracusa, città che Platone amava su tutte dopo Atene;l’anno dopo, lo stesso riconoscimento fu assegnato a Cacciari e mi chiesero di presentarlo: fu un incontro prolifico e cordiale e lui mi propose di seguirlo nella nuova Facoltà di Filosofia che stava organizzando a Milano: l’idea era di cambiare il criterio dell’accademia italiana che, francamente, appare molto, molto corrotto: mi piacque l’idea e lo seguii ed oggi con Don Verzè vado magnificamente d’accordo. Cacciari attualmente è impegnato nel mandato di Sindaco a Venezia, ma sono convinto che tornerà perché oltre ad avere un “polmone” politico -senza la politica non vive!- ne ha un altro che si nutre di ricerca scientifica e filosofica: e non può respirare con un solo polmone! Professore, Lei ha affermato che il pensiero occidentale nasce in Grecia: in che senso? “Esattamente: senza la grecità ed il Cristianesimo, ovviamente, non vi sarebbe la stessa Europa! La filosofia ha introdotto un nuovo modo di pensare, non per immagini e per miti, ma per concetti: e questa è la rivoluzione più grande che è stata compiuta nella storia dell’uomo. Già Talete può essere considerato il primo filosofo semplicemente perché non affermava, come invece Omero, che il padre e la madre delle cose sono Oceano (l’acqua) e Teti: questa è immagine, è mito. Ebbene, Talete ha spiegato tutto ciò aggiungendo qualcosa che può sembrare lo stesso, ma è invece cosa ben diversa: senza l’acqua non c’è vita, il seme senza acqua non nasce e muore se si secca completamente: con il ragionamento -il logos- tutti i filosofi hanno iniziato a spiegare l’origine delle cose e della vita umana: Husserl, scandalizzando per le sue affermazioni l’Europa degli anni ’30, affermò proprio che la radice fondamentale del Vecchio Continente si collocava in questo modo di pensare, perché si veniva a stabilire un modo del tutto nuovo -razionale- di pensare. D’altronde, dalla matrice filosofica sono nate la matematica e la medicina e quest’ultima, senza la mentalità greca, non esisterebbe. Si applica lo stesso criterio: se c’è una realtà, io devo cercare il principio, dice la filosofia;il medico dice che se c’è una malattia, siamo di fronte ad un fenomeno, che ha una causa: ebbene, la medicina consiste proprio nel cercare la causa di quella malattia e rimuoverla;eliminando la causa, si debella la malattia. E lo stesso discorso vale per la matematica: non è vero che sia nata grazie agli egiziani, perchè solo in Grecia, con Pitagora, ci si è posto il problema di cosa fosse il numero, quali leggi lo regolassero, in che modo gli uomini potessero capire il funzionamento del sistema numerale, e via dicendo”. Insomma, Giovanni Reale, che della filosofia antica è uno dei massimi studiosi a livello mondiale, attraverso la rilettura di Aristotele, Platone e Socrate ha posto l’attenzione proprio sulle origini del pensiero occidentale: anzi, ha spiegato in che modo l’Occidente è nato! E come non ricordare l’ultima edizione de “La Scuola di Atene di Raffello”: coniugando l’analisi iconografica allo studio filosofico, Reale ci aiuta a riscoprire il celebre dipinto di Raffaello (1509-1510), contenuto nella Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani;interpretando il significato della messe di simboli, enigmi e riferimenti cifrati che l’opera nasconde, il grande studioso ci offre, al tempo stesso, una godibilissima introduzione alla filosofia greca, che è -alla fine- una monumentale introduzione alla stessa nascita del pensiero occidentale. Anzi, un’introduzione alla nascita del nostro Occidente…
La Provincia Cosentina
Egidio Lorito, 18-02-2007