Quando a Praia a Mare facevano tutti le comparse per i film
Sarà una serata all’insegna dei ricordi e dell’amicizia con testimonianze e racconti di comparse e di protagonisti della Praia anni Sessanta quella che si rivivrà questa sera, a partire dalle ore 21.00, presso il Palazzo delle Esposizioni, contenitore culturale che da un anno si è candidato quale luogo privilegiato per eventi a tutto tondo. Questa volta a fare la parte da leone sarà il cinema d’annata che punterà dritto agli anni Sessanta quando la ridente località turistica dell’alto Tirreno cosentino si affacciava alla ribalta grazie ad un improvviso sviluppo socio-economico, concedendosi alle riprese cinematografiche in tutto il suo splendore paesaggistico.
“La fortuna di alcune località si sta realizzando, in questi anni, proprio attraverso l’immagine veicolata da film o serie televisive: valga l’esempio di Ragusa e del territorio limitrofo celebrati dalla serie del commissario Montalbano, o di Matera, set di colossal americani e di fiction italiane. L’Amministrazione Comunale di Praia e l’Atelier du Faux Semblant, organizzatori della rassegna, intendono rendere omaggio a quanti hanno scelto la nostra località per le produzioni cinematografiche e premiarli per il notevole contributo dato alla conoscenza di Praia e dintorni. Esprimono anche un invito a quanti si occupano di cinematografia a ritornare a Praia: è un’esortazione ai responsabili della Calabria Film Commission ad essere più incisivi ed a premiare il nostro territorio, favorendo e finanziando attività cinematografiche in grado di contribuire a rilanciarlo”.
Piero Di Giuseppe ideatore dell’evento ed instancabile organizzatore delle attività in corso di svolgimento presso la struttura espositiva praiese, presenta l’appuntamento culturale inteso non soltanto a celebrare il 55° anniversario della prima pellicola cinematografica impressa su Praia, quanto l’auspicabile ripresa di un’attività che potrebbe rappresentare uno dei tanti filoni lungo cui far scorrere il definitivo rilancio di Praia a Mare.
A dare inizio alla saga è stato, nel 1962, “Il dominatore dei sette mari” con Mario Girotti in arte Terence Hill, Rod Taylor, Irene Worth e con una doppia regia di Rudolph Mate e Primo Zeglio: si trattava di un film in costume e raccontava le avventure di Sir Francis Drake. Tra scontri e assalti nelle terre del nuovo mondo, il film propone un episodio storico secondo il gusto dell’epoca: Drake al ritorno coi suoi uomini in Inghilterra, trova in atto un complotto per liberare Maria di Scozia, imprigionata dalla regina Elisabetta; sventa la macchinazione e salva la regina ricevendo in cambio la sua riconoscenza e la nomina a Sir, mentre un suo compagno troverà l'amore in una ragazza accusata ingiustamente di essere coinvolta nel complotto. Infine Drake salpa alla ricerca di nuove avventure.
“Tutti in paese ricordano il periodo delle riprese: furono scritturate centinaia di comparse provenienti anche dai paesi limitrofi, che interpretarono il ruolo di indiani, soldati spagnoli e pirati; furono utilizzati tutti gli alberghi di Praia per ospitare la troupe cinematografica e nessuno si voleva sottrarre all’esperienza di partecipare ad un film. Nei negozi si scritturavano le comparse, si preparavano al trucco e le file erano interminabili. Ancora in molti conservano le fotografie scattate in costume suoi luoghi di ripresa dell’Arcomagno e della Secca di Maratea. Detto sinceramente, fu un settembre indimenticabile per i partecipanti ed anche la paga, che non era niente male”, ricorda ancora Di Giuseppe.
“La Vedovella”, girato nel 1964, ebbe come location il Castello dei Marchesi Cosentini D’Aieta, il centro storico di Tortora e la costa di Maratea e racconta la storia dell’eredità di un castello in Calabria, donato alla bellissima Margaret Lee da un marchese, suo cliente. Nella piazza del paese, a Tortora, arriva da Milano l’avvenente Susy, interessata a riscuotere l’eredità, subito circondata dalle attenzioni dei giovani perditempo locali che si offrono di accompagnarla presso il maniero e di portarle le numerose valigie che seguivano la sedicente marchesa. Magistrale l’interpretazione di Peppino De Filippo che interpreta il sindaco del paese interessato al castello e che nel tentativo di esproprio nei confronti della proprietà della presunta marchesa regala agli spettatori eccellenti momenti di satira. La sua verve comica si esprime al meglio, elevando il tenore del film. Ovviamente il tentativo di esproprio non riesce ed il film riserva anche un lieto fine. Otello Profazio è l’autore della colonna sonora.
“Cappotto di legno” è una pellicola scritta e diretto da Gianni Manera: iniziato a girare già nel settembre del 1975, il film venne interrotto e ripreso più volte ed ottenne il regolare visto-censura soltanto nel novembre del 1981. Nel film appaiono i fratelli Manera (Gianni ed Enrico, quest'ultimo celato sotto il suo abituale pseudonimo Joseph Logan), la moglie di Gianni Manera Maria Pia Liotta, (accreditata come Maria Pia Le Mans) e la figlia Alma Manera, nel ruolo di una nipotina di Don Talascio.
“Dov'era lei a quell'ora?” è un film del 1992 diretto da Antonio Maria Magro girato tra Praia, con scene nell’incantevole location di Fiuzzi ed Aieta, tra i vicoli dell’affascinante centro storico del comune montano, e con protagonisti Riccardo Fogli e Dalila Di Lazzaro.
“Il latitante” è un poliziesco del 2003, diretto da Nini Grassia: ambientato a Napoli ed in altre località del sud Italia -tra cui Praia, appunto- ha visto la partecipazione di alcuni attori locali, come il poliedrico Roberto Mandarano.
L’ultimo in ordine di tempo è stato “La moglie del sarto”, nel 2012, diretto da Massimo Scaglione, regista calabrese, con Maria Grazia Cucinotta, Marta Gastini e Alessio Vassallo. Ambientato negli anni ‘60, il film racconta la storia di Rosetta, affascinante donna di un piccolo paese del Sud e di sua figlia che, dopo l'improvvisa morte del marito, sarto per soli uomini, vengono abbandonate da tutti e combattono una estenuante battaglia contro il tentativo di sottrazione della loro proprietà da parte dell’assessore Cordaro. Le due donne, per difendere la propria dignità e la sartoria di famiglia contro chi vuole impadronirsi dell'immobile posto al centro del paese e con una bella vista sul mare, per trasformarlo in un albergo per turisti, si scontrano contro uno spregiudicato ingegnere del nord che ha come complici alcuni paesani e lo stesso Cordaro.
Cronache delle Calabrie, p. 24 Egidio Lorito, 07/04/2017