Il Quotidiano del Sud - l'ALTRAVOCE dell'Italia - Roma

Una guida nella selva oscura della finanza e dell’investimento

“Avete investito e, alla fine dei conti, non sapete davvero perché avete perso o guadagnato. Nulla, al mondo, è più emotivo del denaro; nulla è più irrazionale. Ecco perché vi serve una guida. Ecco perché vi serve Jungle Guide”. Lo dichiara senza mezzi termini Alessandro Parravicini che, anzi, rincara la dose sottolineando come “i mercati finanziari sono una giungla in cui non basta avere fiuto per trovare il sentiero giusto senza essere sbranati”. Studi alla Bocconi, analista finanziario certificato, è attualmente consulente strategico per “Swan Asset Management Sa”, una società di gestione del risparmio di diritto svizzero fondata nel 2008 a Lugano che si configura come una banca finanziaria altamente specializzata ed indipendente, il cui principale obiettivo è la gestione diretta di fondi di investimento sia tradizionali che alternativi in ambito obbligazionario e azionario, con una marcata specializzazione sui mercati del credito a livello globale. Dalla conoscenza di questo ginepraio è nata una bussola per orientarsi senza il rischio di smarrire la retta via, e così il suo “Jungle Guide.

Il Paese diviso
Nel saggio, edito da Rubbettino, vengono smentiti luoghi comuni e pregiudizi contro il Meridione

Il dibattito sul divario Nord-Sud accompagna la storia d’Italia sin dal 1861 ed anche in questo periodo in cui si discute delle prospettive economiche del Paese, il tema è oggetto di accesa discussione, non solo politica. Vittorio Daniele, ordinario di Politica economica all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, autore di numerose ricerche sui divari regionali, nella sua ultima ricerca “Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia” (Rubbettino), esamina le cause del ritardo meridionale, consegnandoci un’analisi ricca di dati che riserva delle sorprese e smentisce alcuni luoghi comuni. 

Oggi avere potere significa sapere cosa ignorare

Dici Mario Caligiuri e pensi subito a Soveria Mannelli, un gioiellino paesaggistico adagiato sulle colline della pre-Sila catanzarese, dove l’eccellenza editoriale dell’Editore Rubbettino va a braccetto con la storica lavorazione del lino coltivato nel vicino altopiano silano. Di questo ameno borgo, Caligiuri è stato sindaco dal 1985, ad appena 25 anni, sino al 2004, e poi dal 2009 al 2010, quando venne chiamato, da assessore esterno, sino al 2014, a governare l’immenso patrimonio -culturale, ovviamente…- dell’estrema penisola italiana. Intellettuale autorevole, mai disgiunto dal profondo senso pratico dell’agire amministrativo, Caligiuri aveva contribuito a fare del suo comune il più informatizzato d’Italia, come attestò, nel 2003, il 37° Rapporto del Censis sullo Stato sociale dell’Italia: Soveria divenne “citta senza fili” anche per facilitare il rapporto tra amministrazione e cittadini.

Se può stare aperta una fabbrica, può stare aperta una chiesa

«L’esplosione della pandemia da Coronavirus segna la nostra epoca definendo una linea di separazione fra un prima e un dopo. Uno spettro inatteso si aggira per il mondo, invisibile e potente: si è infiltrato nella nostra quotidianità, attecchendo indipendentemente dai sistemi economici, politici, culturali, corollario e compimento indesiderato di una tarda modernità. L’epidemia ha mostrato come il gigante cinese abbia piedi di argilla e come la sua fragilità infetti pericolosamente la rete di relazioni che aveva intessuto. Se nella società globalizzata “un battito d’ali di una farfalla ad est può provocare uno spaventoso uragano ad ovest”, l’infezione partita dalla Cina ha mantenuto la stessa dinamica, con forza ben più temibile di quella esercitata da un battito d’ali di farfalla, e qui il battito era di ali di pipistrello…».
Vincenzo Bova è ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e docente di “Sociologia delle religioni” nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali della Università della Calabria.

Anche in Italia l’ondata del “risentimento” ha condizionato la politica

 “Com’è possibile che un fenomeno congiunturale, com’è generalmente considerata una crisi economica, possa provocare conseguenze politiche durature? E in tal caso, quali sono le principali conseguenze che devono essere analizzate in profondità? Qual è o quali sono i meccanismi centrali (core mechanisms) in atto per spiegarle? Ci proponiamo di rispondere a queste domande concentrandoci sulla crisi economica che è iniziata nel 2007 negli Stati Uniti, come crisi del mercato immobiliare ed è proseguita nel 2008 ancora negli Stati Uniti ed in Europa come crisi dell’economia reale (recessione) e, quindi, come crisi dei debiti sovrani (crisi fiscale dello Stato) e che è durata almeno sino al 2014/2015”.

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