Quattrocentocinquantacinque pagine corpose come non mai che si fondano su documenti riservati, notizie inedite, accadimenti misteriosi, scontri di potere e -soprattutto- dolorose fratture familiari. Una vicenda che è parte della storia d’Italia viene raccontata nell’ultimo saggio di Gigi Moncalvo, “I Lupi e gli Agnelli.
A tu per tu con...
Era da tempo che avevo programmato una conversazione con lo scrittore nato a New York -collaboratore de “La Stampa”, “Shalom”, “Eco mese”, Nuovi argomenti”, “Panta”, autore di numerose e premiate pubblicazioni, tra cui spiccano le conversazioni con il Cardinale Carlo Maria Martini, al tempo Arcivescovo di Milano, o con l’allora Rabbino Capo Emerito di Roma Elio Toaff. Poi, la recente uscita di “Nonna Carla” (Bompiani, 2010) mi ha offerto lo spunto per accelerare il nostro incontro, merito soprattutto di Laura Valetti e Sarah Gaiotto del puntuale e cordiale ufficio stampa della Bompiani che hanno contribuito a realizzare un’intervista che si è in breve trasformata in una tranquilla chiacchierata, grazie all’innata disponibilità di uno scrittore capace, sin dall’approccio, di mettere a proprio agio l’interlocutore.
“Cara mamma, ci siamo amati per cinquant’anni con una grandissima passione. E’ stata dura, molto sofferta, ma tra noi c’era qualcosa di speciale. Cercherò di non deludere le tue aspettative, che non erano poche, lo so. Non sarà facile”. Alain Elkann non è nuovo ad imprese scrittoree in cui i sentimenti vengono analizzati a tutto tondo: la sua penna elegante e dolce, rapida ed affascinante, le sue interviste, le sue conversazioni hanno il sapore di uno stile inconfondibile fatto di pacatezza nei modi, di eleganza linguistica, di tranquillità, quella stessa con cui mi ha accolto per una recente intervista.
C’è una Regione in Italia che si vede costretta a scontare ritardi e mali praticamente ancestrali, come se la Storia li tramandasse di generazione in generazione. A fronte di vicende storiche e culturali e di un patrimonio paesaggistico-ambientale -tra l’altro ancora poco conosciuto…- che varrebbero il classico prezzo del biglietto, l’affascinante e sinuosa penisola calabrese sembra essere caduta ancor di più in una disperazione profonda, in un avvitamento talmente pericoloso da non far presagire nulla di buono.
Carissime Chiara e Olivia: non ho esitato un solo secondo a prendere tastiera e computer per questa mia piccola riflessione che -per Voi che non siete abituali lettrici di questa rubrica- spero serva a farVi sentire meno sole e amareggiate in un momento in cui una parte (spero la più piccola ed isolata) di questo Paese che si chiama Italia, si è rivoltata contro Vostro Padre con una violenza, una cattiveria, uno sentimento giacobino -diciamolo pure, un giustizialismo forcaiolo- che qualche guitto agita continuamente tra Tv di Stato, quella che sosteniamo con il nostro canone annuo, e certa carta stampata che poi utilizzo per il mio bel caminetto qui in Calabria.
Ad un mese e mezzo dal rinnovo dei Consigli regionali di Calabria e Basilicata, spuntano i primi nomi che si affronteranno in un agone che, per tutta una lunga serie di contingenti motivazioni, anche nazionali, sarà caratterizzato da un peso specifico del tutto particolare.