“Questo libro racconta l’avventura di un giovane uscito dal suo villaggio con in tasca solo la passione per il giornalismo e finito, senza volerlo, col diventare un testimone ravvicinato delle vicende di cinque papi -da Giovanni XXIII a Benedetto XVI-, all’incrocio delle maggiori trasformazioni vissute dalla Chiesa cattolica, dalla seconda metà del XX secolo fino all’alba del terzo millennio.
Odradek. Edizioni Roma, 2007, pp.320, € 22,00
Per ragioni di studio accademica, ho tra le mani un testo che sicuramente lascerà una traccia insostituibile nella mia coscienza di libero pensatore ed altrettanto libero scrittore: “Storia del dissenso sovietico” di Marco Clementi (Odradek Edizioni, Roma 2007) “è la storia dell’incompatibilità del rapporto tra intellettuali e potere in Urss. La ricerca ricostruisce i principali punti di conflitto tra Stato e letteratura in generale e tra realtà politica del socialismo reale e intelligencija in particolare”.
La Storia si gioca sui simboli e ne ricorderemo molti fino alla fatidica data del 9 novembre. Intanto ritorno con la memoria a quel 4 giugno 1989: non avevo neanche vent’anni ma seguivo da almeno cinque le vicende “politiche” italiane ed internazionali. Quello sconosciuto studente che solo e disarmato si oppone alla fila dei carri armati, rappresenta una delle immagini più forti che la nostra umanità abbia mai “visto”, destinata a rimanere immortalata in un’ideale galleria dei ricordi collettivi.
Questa riflessione la covavo da tempo: ne avevo già parlato con alcuni amici e colleghi, condividendo con loro un certo disagio. Poi la lettura di alcune riflessioni di Zygmunt Baumann, sociologo e filosofo britannico di origini ebraico-polacche, ha avuto l’effetto di far detonare una lunga serie di riflessioni, delle quali queste righe vogliono essere una sintesi, spero riuscita.
Estremamente realista, visto che ormai -anche grazie a questo quindicinale- ho intrapreso la strada del giornalismo civico, quello dell’impegno civile, per intenderci. Qualche lettore continuerà a storcere il naso: spiacente, il compito del giornalista è raccontare, tra cronaca e critica, la verità dei fatti. Ho trascorso la settimana dal 21 al 26 aprile in quel di Torino, città che mi affascina sin da bambino, per essere il luogo di icone di milioni di connazionali: la Juve e la Fiat su tutto.
Capita anche questo nella “disgraziata” Calabria contemporanea. Un gruppo di giovani avvocati e praticanti appartenenti in prevalenza al Foro di Catanzaro, con una ricca rappresentanza anche di colleghi di altri Fori calabresi, ha costituito l’Associazione Forense “Diritto di Difesa”. Il sodalizio trae ispirazione da quel principio cardine contenuto nell’art. 24 della nostra Carta Costituzionale che precisamente al secondo comma ricorda come “La difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.