L’avevo promesso: senza peli sulla lingua! E così, pur sapendo di sfidare qualche saccente locale, qualche signorotto dei nostri centri del Policastro o -più pericolosamente- qualche membro di fazione lobbistico-politica a me avversaria, continuo senza paura a denunciare le aberrazioni della nostra provincia. Dopo il tanto atteso cambio di amministrazione, Praia a Mare ha iniziato un nuovo corso politico: 27 anni di strapotere ininterrotto avevano proprio scocciato, non foss’altro che avremmo dovuto preparare -il tempo non lascia vie di fuga- addii modello ex Unione Sovietica con tanto di imbalsamazione e tumulazioni in teche blindate.
Se all’indomani delle elezioni (abbiamo capito chi ha vinto!), uno spettatore medio si fosse trovato sintonizzato sul programma Anno Zero condotto da Michele Santoro, non avrebbe potuto fare a meno di indignarsi ascoltando le offese proferite dall’Architetto Massimiliano Fuksas, ospite della trasmissione. Ebbene questo simpatico intellettuale, pare con un passato di simpatizzante della destra ed uno più recente vicino alla sinistra radicale, si è permesso di offendere un’intera popolazione apostrofando i suoi abitanti con quel fastidioso epiteto di “ignoranti”.
Quando questo articolo sarà al vaglio dei nostri lettori, sapremo già chi si sarà aggiudicato la maggioranza dei seggi al Parlamento e, dunque, vinto le elezioni. Ma volutamente lo confeziono nell’immediata vigilia dell’appuntamento elettorale, un po’ per giocare con la cabala un po’ per riflettere su alcuni aspetti che considero abbastanza seri. Dal primo punto di vista, spero che la coalizione che sostengo e voterò possa aggiudicarsi quel numero di seggi utili per la conquista del Parlamento: sono fedelissimo di questo schieramento sin dal gennaio del 1994, ho avuto i miei modesti incarichi locali -tutti rigorosamente conquistati sul campo e non acquisiti per discendenza familiare; negli anni ho animato un’infinità di interventi pubblici, di convegni, di incontri con l’elettorato calabrese.
Sono giorni di festa e di ricordi quelli che sta vivendo la comunità locale. Sabato 29 marzo è infatti caduto l’ottantesimo compleanno della ridente località turistica, che ha simbolicamente aperto un anno dedicato proprio all’importante ricorrenza. Il 29 marzo del 1928 il piccolo borgo marinaro ottenne l’indipendenza amministrativa dal Comune di Aieta del quale, fino a quel momento, aveva rappresentato la frazione marinara: per la precisione, tramite il Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele III Re d’Italia e dall’allora Capo del Governo Benito Mussolini, si stabiliva che “ i comuni di Aieta e Tortora, in provincia di Cosenza, sono riuniti in un unico comune denominato Praia a Mare con capoluogo Praia”.
Durante la mia decennale attività pubblicistica, ho sempre lasciato un posto al sole alle vicende politiche. Un po’ per studi e ricerche professionali, un po’ per un innato interesse alla materia, al di là di schieramenti e collocazioni partitiche. Ad un mese esatto dal nuovo appuntamento elettorale, la campagna elettorale inizia ad entrare nel vivo: non mi scandalizzo più di tanto se i toni si fanno sempre più forti, se basta una dichiarazione di un leader o di un candidato ad innescare il classico fuoco di fila: agenzie stampa, smentite, nuovi comunicati, segreterie politiche in subbuglio, attacchi e veti incrociati. Tutto fa parte del gioco dell’agone politico, durante il quale il livello del “politicamente corretto” si alza in maniera sensibile: se uno è stato “fascista” o “comunista” e non lo rinnega; se un altro consiglia di sposare un suo rampollo per mettersi economicamente apposto, sono le classiche sfumature di uno scontro sempre più duro nell’avvicinarsi della data elettorale.
Ci sono lettori che iniziano a storcere il naso quando in questa rubrica affronto tematiche piuttosto serie: vorrebbero che mi limitassi a decantare le bellezze dell’area geografica in cui viviamo. Come se potessimo campare d’aria, di mare -sempre meno pulito- di montagne -sempre meno valorizzate- e di cieli -sempre meno limpidi. Ho le mie idee politiche, svolgo attività politica in una parte d’Italia molto lontana da quella in cui abito -nel senso che grazie ad un gruppo di animatori mi sono ritagliato un mio spazio difficilmente acquisibile alle nostre latitudini- ma come operatore della carta stampata cerco di essere il più imparziale possibile.