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Calabria. Viaggi e paesaggi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, pp. 314, € 48,00

Chi lo consce si è abituato, negli anni, ad ammirare la Calabria tramite le sue spettacolari fotografie, ricordi fotografici del suo costante peregrinare in lungo ed in largo, tra mari e monti, nella penisola calabrese. Ma questa volta pare che Francesco Bevilacqua si sia proprio superato, restituendoci un volume -anzi un superbo tomo con l’aria di antico volume di biblioteca- che già dalla presentazione lascia i lettori affascinati.

“Nel pieno fiorire del Grand Tour, il fenomeno culturale che portò centinaia di uomini e donne a visitare anche l’Italia tra il Settecento e l’Ottocento, erano in molti a mettere in guardia chiunque dall’oltrepassare Napoli o tutto al più Paestum per scendere nell’estremo Sud, giudicato troppo barbaro e selvaggio, privo di efficienti vie di comunicazione e di comodi alloggi e infestato dai briganti. Paradossalmente, questa fama sinistra -attribuita soprattutto alla Calabria- produsse il dispiegarsi di una originale forma del Grand Tour, tanto che un manipolo di temerari, infischiandosene di ogni avvert6imento, varcò la soglia ideale da macchina del tempo che divideva l’Italia civilizzata da quella arcaica e sciamò verso Sud, dando vita ad una variante avventurosa del fenomeno. I diari di viaggio di costoro acquisirono così di interesse, ricchi com’erano di annotazioni colme di commozione per le condizioni miserevoli della vita della gente, di indignazione per l’insipienza degli amministratori, di ansia per i disagi del percorso e per i pericoli del cammino, di stupore per la grandiosa bellezza del paesaggio calabro”. E così che nasce questo libro: proprio dall’intuizione dell’originalità del Grand Tour in Calabria da parte di un moderno viaggiatore, Francesco Bevilacqua, che in 28 anni di peregrinazioni pedestri, ha esplorato i recessi più riposti e segreti della regione, trovando nel contempo -nei vecchi diari dei grandtourist- inattese conferme alle proprie sensazioni. Dal confronto-incontro delle due esperienze, ecco dipanarsi -dunque- il saggio introduttivo che parla del viaggio e del viaggiare, del rapporto tra letteratura e paesaggio, della specificità del Grand Tour in Calabria, della relazione tra i narratori calabresi e il paesaggio, del genius loci, della percezione dei luoghi, della metamorfosi del paesaggio calabro e dell’attualità del Grand Tour. Segue l’antologia, nella quale sono suddivisi -in 14 capitoli- il primo dedicato ai giudizi sul paesaggio calabro in generale- gli altri raggruppati per unità di paesaggio, dai singoli massicci montuosi agli specifici tratti di costa. Ogni capitolo è correlato dalle foto dell’autore (in tutto 250) che ritraggono i luoghi citati nei brani così com’è possibile vederli oggi. Chiude il volume una nota bio-bibliografica sugli autori in antologia: l’effetto che ne scaturisce è quello di un viaggio descritto a più voci, come se gli autori avessero potuto realizzare una moderna macchina fotografica;o come se il fotografo avesse in qualche modo calcato le loro orme.  In 314 spettacolari pagine, presentate su carta “ Tintoretto stucco gesso da 120 grammi”, Francesco Bevilacqua -che vive e lavora in Calabria dove svolge la professione di avvocato civilista ed amministrativista- da quasi trent’anni è attivo nel volontariato ambientalista con Italia Nostra, il W.W.F., il Club Alpino Italiano e il Fondo per l’Ambiente Italiano, promotore in prima persona di azioni a tutela e denuncia in favore delle bellezze naturali della Calabria. E’ impegnato fattivamente per far conoscere la natura e il paesaggio di una delle più belle regioni del Mediterraneo, il tutto tradotto in scritti e fotografie per Airone, Bell’Italia, Alp, Oasis, Panorama, Rivista del Cai, Trekking, Ulisse, Quark, Dove, Gente Viaggi, Calabria, Paese Sera, Gazzetta del Sud ed in 14 libri dedicati ai parchi, alle bellezze naturali, ai paesaggi della Calabria e -più in generale- al rapporto tra uomo e natura. Uno scrigno di segreti per gli occhi ed il cuore…             
Il Nuovo Diogene Moderno- Novembre- Dicembre 2009

                                                                                                          Egidio Lorito, 23/10/2009

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