2005

Calabria nord-occidentale: dopo Aieta, Tortora e la lunga linea sabbiosa di Praia a Mare, qualche chilometro più a sud ci permette d’incontrare San Nicola Arcella: “ il primo nucleo di questo centro urbano risale al XV°-XVI° secolo e fu costituito da gente di Scalea che per sottrarsi alle incursioni e alle razzie dei Mussulmani si rifugiò su questo altopiano, inaccessibile dal mare e lontano dai centri abitati che erano obiettivo principale dei pirati; quando poi nel XVIII° secolo il Principe Scordia Pietro Lanza Branciforte, avendo sposato Eleonora -ultima erede degli Spinelli di Scaleadivenne il principe di tutto il feudo e alla contrada Dino fece costruire come residenza estiva il grande Palazzo, i suoi coloni -insieme con gli antichi abitanti che erano soprattutto dediti alla pesca- costruirono il primo regolare nucleo urbano, cioè il primo Casale che prese il nome di Casaletto: erano le case della corte e il nome è ancora attribuito alla parte bassa dell’attuale paese”.

Alto Tirreno Cosentino: il confine calabro-lucano di Castrocucco dista solo poche centinaia di metri. Siamo al centro esatto dell’antico territorio del Merkurion, una vasta area che abbraccia la Calabria settentrionale e la bassa Lucania. “Qui, intorno all’anno Mille, era il Mercurio: l’Eparchia di o del Merkurion ebbe come riferimento il castello di Mercurio e si estese lungo la valle del fiume Lao fino a Scalea, sbocco principale sul Tirreno, confinando con le Eparchie di Aieta e del Latiniano. Quasi certamente nell’ XI° secolo il Merkurion si estendeva fino al Noce a nord ed al Monte Corvino a sud: in quel periodo già forse inglobava la contermine Eparchia di Aieta”. Nella rivisitazione storica di Giovanni Celico si possono cogliere i temi portanti della lunga vita che da queste parti scorre interrottamente dalla notte dei tempi: ci troviamo nella piccola ma fertile pianura del fiume Noce che lambisce l’abitato di Tortora, il primo comune della costa tirrenica calabrese, e qui la Storia fa ancora parlare di sé.

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