Torno a parlare di Calabria. E lo faccio rivolgendomi direttamente al neo-Governatore, quel Giuseppe Scopelliti cui il voto dello scorso fine marzo ha attribuito una gravosa responsabilità. Dopo gli ultimi dieci-quindici anni di governo regionale -quelli che hanno mostrato il lato più aberrante della nostra terra- è tempo di mettere mano ad una Regione che già si vede costretta a scontare ritardi e mali praticamente ancestrali, come se la Storia li tramandasse di generazione in generazione.
Eppure, a fronte di vicende storiche e culturali e di un patrimonio paesaggistico-ambientale -tra l’altro ancora poco conosciuto…- che varrebbero da soli il classico prezzo del biglietto, l’affascinante e sinuosa penisola calabrese ha bisogno di un urgente restyling che parta dalle basi della sua stessa società.
So bene che la storia contemporanea di questo territorio presenta indicatori quasi tutti in rosso, ma è bene non scoraggiarsi anche di fronte al peggio, perché c’è una Calabria sana che continua, giorno dopo giorno, a portare avanti il proprio compito con encomiabile abnegazione. Magistrati onesti e Forze dell’Ordine fedeli sono quotidianamente impegnati nella lotta al crimine che qui detiene anche il record della più potente holding criminale del Pianeta;giornalisti seri sono al lavoro per denunciare tutto il denunciabile affinché l’opinione pubblica si renda finalmente conto dello sprofondo morale, sociale, economico e spesso anche umano in cui questa bella terra, soprattutto in alcune aree, sembra essere precipitata;cittadini onesti e puliti non si tirano indietro innanzi a tutto questo esaltante scenario. Insomma, la Calabria pulita c’è, esiste, fa sentire la propria voce e non china il capo innanzi all’orrido crinale lungo il cui ciglio sembra rimanere sospesa. Poi c’è la Calabria “politica”, che ha rinnovato quel Consiglio regionale che ha avuto -soprattutto nell’ultimo quinquennio- l’edificante record dell’assise regionale più “attenzionata” dalla magistratura: speriamo che sia riuscita a spazzare quelle tante collusioni emerse tra molti suoi esponenti e clan criminali che continuano ad imperversare come se niente fosse in grado di tamponare l’emorragia di legalità, ordine pubblico, di ordinaria civiltà. Giuseppe Scopelliti è da cinque mesi il nuovo Governatore, eletto soprattutto grazie alla mobilitazione proprio di un’ampia fetta di quell’opinione pubblica calabrese che ha riconosciuto nel già Sindaco di Reggio Calabria -città che ci accomuna anche per una decina d’anni di vita parallela- qualità politiche e morali tali da acclamarlo a gran voce alla guida della Regione. Ha costruito una squadra in cui emergono personalità carismatiche: tanto per rimanere in ambito, finalmente possiamo vantare un Assessore alla Cultura degno di questo nome e di questo incarico, quel vulcanico Mario Caligiuri che non si è certo risparmiato nella sua lunga attività professionale ed anche amministrativa. Caro “Peppe”, rifondiamo la nostra Calabria, cancellando definitivamente questi ultimi dieci-quindici anni di gestione politico-amministrativa che hanno visto alternarsi amministratori che definire “imbarazzanti” è forse poco. Abbiamo le qualità per chiudere definitivamente i conti con il passato. La Calabria seria ed onesta non attende altro!
L’Eco di Basilicata, Calabria, Campania
anno X n. 16- 1 settembre 2010 Egidio Lorito