“Qualcuno era comunista” è il titolo di una lunga composizione musicale, datata 1991, nata dalla coppia Giorgio Gaber-Sandro Luporini: il quel lungo testo, il Signor G. -a domanda- rispondeva se potesse considerarsi comunista. Luca Telese -giornalista parlamentare e scrittore, cagliaritano di nascita e romano d’adozione, da tre stagioni alla guida del talk-show politico “Tetris” targato “La7”- ne ha fatto ora il titolo del suo ultimo libro “Qualcuno era comunista”, appunto (Sperling&Kupfer, 2009) che ho ricevuto appena qualche giorno fa dal sempre cordiale e puntuale ufficio stampa della casa editrice milanese del Gruppo Mondadori.
743 pagine suddivise in 21 capitoli (insieme ad un prologo, conclusioni, bibliografia ragionata e ringraziamenti) che narrano una vicenda storica nella vita politica, sociale, culturale del nostro Paese. “9 novembre 1989: crollava il Muro di Berlino, finisce un mondo. Pochi giorni dopo, il segretario del Pci Achille Occhetto pronuncia, davanti ai partigiani della Bolognina, parole destinate a cambiare per sempre la politica italiana. E’ l’atto iniziale della fine del più importante partito comunista d’Occidente. Nei quindici mesi successivi, fino al congresso conclusivo di Rimini del febbraio 1991, la dissoluzione del grande partito di massa si trasformerà in una vicenda intricata e piena di colpi di scena, che assumerà via via toni epici, tragici, a tratti farseschi. Qualcuno era comunista, come un romanzo corale, racconta questa storia e i suoi primattori: da Occhetto, il leader neoromantico, arruffato ed emotivo, al suo gelido alter ego Massimo D’Alema; da Pietro Ingrao, il visionario che voleva la luna, al granitico e britannico Giorgio Napolitano. Ma la ricostruzione della Svolta (come fu battezzato il trapasso del Pci) è anche una vicenda di popolo, l’ultima storia comunista d’Italia (…) ”. Ne escono fuori corpose pagine, attraverso cui la “firma” de “Il Giornale” -quotidiano su cui scrive soprattutto di politica, ma anche spettacoli, cultura, varia umanità- ripercorre anche una sua intima e personale vicenda politica ed umana, proprio lui che “è diventato un giovane comunista nel 1984” : “ questo libro è nato anche perchè ho vissuto i giorni del 1989 con un’attenzione spasmodica ai fatti e ai protagonisti della Svolta, condivisa con la mia famiglia e con Giusto Trevisiol, mio Caronte nella storia dell’ultimo Pci (…)”. Nomi, accadimenti, aneddoti -una galleria fotografica- in cui è presente uno spaccato della storia recente d’Italia, osservata dall’angolo visuale di un giovane cronista che ora ci restituisce quella Svolta vissuta come “un grande conflitto generazionale e sentimentale”.
L’Eco di Basilicata. Anno IX n. 14 - 15 luglio 2009
Egidio Lorito - www.egidioloritocommunications.com