“Sarebbe bello avere due amici come Quilici e Ruggeri. Due viaggiatori per passione e professione, due che il mondo l’hanno visitato, conosciuto, vissuto. Due con cui se si fa il gioco di puntare il dito a caso su un mappamondo, ecco, loro ci sono stati…”. La rubrica settimanale che da quasi quattro mesi accompagna la mia collaborazione sulla stampa quotidiana cosentina, mi ha permesso -solo qualche giorno fa- di tessere i primi contatti con un personaggio che da sempre accompagna la vita degli italiani: e per di più un caro amico di Calabria e Basilicata, per aver descritto le più affascinanti emergenze ambientali di queste due terre, pubblicate grazie ad uno di quegli illuminati editori milanesi che rispondeva al nome di Vanni Scheiwiller.
In quell’occasione -era il 1992- Folco Quilici compì un vero e proprio volo, dagli estremi confini settentrionali della Lucania sin giù in riva allo Stretto di Messina, sorvolando gli innumerevoli paesaggi che la parte più meridionale della penisola italiana è capace di regalare. Oggi questo straordinario esploratore moderno che, a dispetto della propria età anagrafica, sembra non essere pago di aver girato in lungo ed in largo i sei continenti -il sesto, quello subacqueo…- da quali continua a deliziarci con impedibili servizi televisivi, ritorna a deliziarci con un testo, scritto assieme al caporedattore del Corriere della Sera, Corrado Ruggeri, per consegnarci una “miniera di suggerimenti da mettere in valigia per evitare rischi e delusioni , di itinerari da preparare ed immaginare, di riflessioni argute per turisti davvero intelligenti. Ma è anche, come suggerisce il titolo, un invito a mettere da parte pigrizie, paure e preconcetti, liberare i propri desideri di evasione e di scoperta e, senza più indugi, viaggiare”. Detto francamente, soltanto chi ha fatto dell’eterno viaggio di scoperta la propria missione su questa Terra poteva scrivere un testo come l’ultimo di Quilici: perché dalle sue pagine emerge tutta la forza di quella passione divorante per il mondo sconosciuto che è possibile ritrovare nelle lontane terre del mondo a noi più sconosciuto come appena fuori l’uscio di casa nostra. Non importa la meta di ognuno di noi, non importa quanto distante sarà dal nostro punto di partenza: perché Quilici ha consigli proprio per tutti, da chi ha scelto la vacanza soft, tutta relax e distensione, a chi -invece- vuole vivere intensamente i giorni dello svago non rinunciando a concedersi qualunque tipo di escursione. Il nostro novello Ulisse conosce come pochi il pianeta Terra: sarà la nostra guida insostituibile alla sua scoperta.
Eco di Basilicata anno VI° n. 03 - 01 febbraio 2007-
Egidio Lorito Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.