L’argomento l’avevo sfiorato già altre volte. Quel nome l’avevo scritto qualche puntata addietro. Mi ero già schierato pubblicamente a difendere l’azione di un Magdi Allam o del giovanissimo Roberto Saviano: figuriamoci in questo caso, quando in ballo c’è la stessa sopravvivenza dello “Stato di Diritto” in Calabria, “terra metà paradiso, metà inferno” di cui narro -amorevolmente- le vicende quotidiane. Ora “qualcuno” lancia a giornalisti, intellettuali e cultori di Calabria un assist così invitante che sarebbe grave non raccogliere.
Ebbene: ciò che pensavamo e non ci auguravamo, potrebbe materializzarsi il prossimo 8 ottobre, se la Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura accoglierà la richiesta del Ministro della Giustizia di trasferire quel coraggioso Magistrato napoletano che va sotto il nome di Luigi De Magistris, oltre ad un altrettanto valoroso collega della procura potentina, Vincenzo Montemurro. Non entro nel merito tecnico-giuridico della vicenda: sarebbe poco professionale non conoscendo, se non da lapidarie frasi riportate dalla stampa, gli esiti dell’ispezione ordinata dal Guardasigilli in quel di Catanzaro. Ma gli interrogativi precipitano a valanga: si vuole allontanare un valido Magistrato proprio ora che sono alla stretta finale corpose inchieste sulla “presunta” tangentopoli calabrese che vedrebbe avvinghiati nomi eccellenti di centro-destra e centro-sinistra? Si vuole stoppare la ricerca della verità sullo schifo che starebbe accadendo in Calabria, tanto da farla diventare l’ultima regione d’Europa? Si vogliono colpire i Magistrati calabresi invece di difenderli dalla ‘nadrangheta? Oppure si vuole, molto più semplicemente, allontanare quel giudice che starebbe indagando sullo stesso Ministro? Roba da rimanere senza fiato! “Cosa sarebbe mai successo in Italia se Silvio Berlusconi, da indagato, avesse chiesto il trasferimento del magistrato che svolgeva indagini sul suo conto: la sinistra sarebbe arrivata con i carri armati sotto Palazzo Chigi”. Guzzanti? Baget Bozzo? Castelli? Bondi? No. Marco Travaglio, intervistato giusto qualche giorno fa, dalla stampa calabrese, sulla paradossale vicenda. Non so “disciplinarmente” come andrà a finire questa brutta vicenda calabro-italica;poco mi interessa, poi, dell’evidente imbarazzo nella sinistra, del preoccupante silenzio del centro-destra (chissà poi perchè…). Mi preoccupa di più il silenzio tombale dell’opinione pubblica calabro-italica: dove sono i girotondini, il popolo dei fax, i disobbedienti, i no-global, i grilli parlanti? Intanto questo coraggioso Magistrato che va sotto il nome di Luigi De Magistris continua a lavorare “come prima e più di prima”. Già, ma fino a quando? Conti sulla mia penna…
L’Eco di Basilicata anno- anno VI n. 19 -01 ottobre 2007
Egidio Lorito www.egidioloritocommunications.com