Scrivo alla vigilia di quella che, convenzionalmente, è la giornata dedicata all’amore: San Valentino, ovvero festa degli innamorati. Tralascio un critico personalissimo commento -sinceramente mi occorrerebbe l’intero numero di questo incisivo quindicinale- e punto dritto al cuore dell’intervento. “Www non ti voglio vedere più” è il titolo di un pungente articolo comparso sull’ultimo numero di “Panorama”, secondo cui “il 14 febbraio la voglia di rompere s’impenna: niente mazzi di rose rosse, ma fredde e-mail che sul monitor di un computer informano della fine di love story;oppure, nei casi peggiori, bigliettini al veleno e pesci morti ordinati sui siti internet specializzati nelle offerte di fine rapporto”. Non c’erano dubbi, lasciarsi via internet o via sms è l’ultima trovata di gentili maschietti e simpatiche femminucce che, a corto di dialettici contenuti sostanziali, preferiscono affidare le loro ultime volontà in fatto di amore a quelle fredde linee comunicative che si sono letteralmente impadronite della nostra vita.
C’era da aspettarselo: anche questo è l’amore ai tempi di Internet! Sarà che la nostra società -e non lo sostiene solo il sottoscritto pungente autore di questo commento- pare ormai avviata verso una sconcertante e preoccupante discesa in basso;sarà che televisione e web continuano a propinare modelli che continuano ad essere, né più né meno, che i classici cattivi maestri di popperiana memoria;sarà questo e molto altro ancora, ma lo spunto è forte e meriterebbe una maggiore attenzione da parte di famiglie, scuola, operatori educativi in genere. Viviamo nella società dell’usa e getta e figuriamoci se anche l’amore (ma esiste ancora?) non era destinato ad entrare in quel volgare tritatutto che pare essere diventata la nostra modernità, in cui anche l’amore non è vero se non viene adeguatamente (e riccamente) festeggiato in qualche noto locale alla moda, innanzi a qualche succulenta pietanza, con a fianco un qualche danarosissimo “regalo”: d’altronde, il valore di mercato del “pensiero” pare essere direttamente proporzionale al peso dell’amore… A tutto questo ci ha condotto la nostra bella società tutta lustrini e paillettes, tutta apparenza e macchine fuori serie, tutta abbigliamento super firmato ed acconciatura all’ultima moda: tutto nulla, insomma! Prima ancora di consigliare vivamente la lettura e lo studio del sempre attualissimo “L’arte di amare” di Erich Fromm, cito Umberto Galimberti, intervenuto sempre sul magazine mondadoriano: “Se si è uomini, bisogna avere il coraggio di guardarsi in faccia anche per dirsi addio”. Ma anche se si è donne, direi…
Eco di Basilicata anno VI° n. 04
Egidio Lorito