Raccolgo volentieri l’invito dell’amico Mario Lamboglia di avviare una collaborazione sulle pagine de “L’Eco” la cui diffusione si è ormai allargata ad un territorio che merita una maggiore copertura mediatica: lo faccio volentieri, anche in virtù delle mie origini calabro-lucane che non possono che spingermi ad approfondire temi ed aspetti di un territorio che vorremmo tutti lanciato verso ben altri obiettivi.

Proprio il confine calabrio-lucano potenzierà queste riflessioni che invio idealmente nell’azzurro del Golfo di Policastro, nella certezza che i lettori saranno pronti a raccoglierle, elaborarle, farne oggetto di discussione, di confronto. D’altronde la stessa foto di copertina del mio ultimo “Tracce di Calabria” è un inno a questa calabro-lucanità o lucano-calabresità.
Cercherò di mettere a disposizione di questa piazza cartacea gli strumenti più utili alla riflessione, all’interrogativo, alla discussione, al confronto -anche serrato- se ce ne sarà bisogno, perché è dal confronto che nascono buone idee e buoni progetti: e so di fare cosa gradita al Vostro Direttore citando John Fitzgerald Kennedy: “non dobbiamo aver paura della polemica, del contrasto;dobbiamo anzi dar loro coraggio”. Questa espressione me la sono volutamente collocata, insieme ad una gigantografia del suo autore, proprio innanzi alla tastiera del computer: mi accompagna sempre nella vita professionale, affettiva, sociale, consapevole -come sono- di continuare a portare avanti idee spesso scomode e poco gradite alle nostre latitudini, dove ancora strisciante appare un certo feudalesimo delle idee. Questi amori? L’amicizia e gli amici, la famiglia ed il giornalismo, il mare e la montagna, la natura ed il paesaggio. E l’Amore? Certo, come potrei dimenticare questo mirabile sentimento che giusto l’altra notte una mia cara amica, in quel di Cosenza -vis sms- ha definito come “un sentimento etereo, mutevole e talvolta bizzarro: se mi volto indietro mi rendo conto di essermi innamorata una sola volta e di lui amavo soprattutto i difetti a tal punto da non poterne più fare a meno. E’ dunque questo per me l’amore: un dono imperfetto da preservare senza avere la pretesa di cambiarlo”. Sarà interessante dibattere anche su questo…E che dire della televisione: a questo punto credo avesse proprio ragione Sir Karl Popper quando affermava a chiare lettere che “la maggioranza dei professionisti della tv non si rende conto appieno della propria responsabilità, non sono capaci di valutare la portata del proprio potere”. Il resto sono tanti amori… 


Egidio Lorito

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