Una pericolosa banda dedita ai furti con la tecnica della spaccata, dedita ad azioni criminali non solo in Calabria, nei comuni di Celico, Cosenza e Corigliano-Rossano, ma anche a Napoli e Taranto, dove la tecnica da alcuni anni ha assunto proporzioni allarmanti, è stata sgominata dai Carabinieri di Paola, nel cosentino. E così nove persone sono state tradotte in carcere in esecuzione di altrettante ordinanze di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Paola Rosamaria Mesiti, su richiesta del Procuratore capo Pierpaolo Bruni e dei sostituti Antonio Lepre e Rossana Esposito. L’operazione ha preso il via alle prime luci dell’alba nei territori di Celico, Cosenza, Corigliano-Rossano, in Calabria, e Napoli, ed ha visto impegnati i militari della Compagnia di Paola, con il supporto logistico dei Comandi provinciali di Cosenza e Napoli, supportati dal nucleo Carabinieri cinofili di Vibo Valentia.
A tutti è stato contestato il reato di furto pluriaggravato continuato e in concorso: gli indagati, di nazionalità italiana e romena, sono Nelu Bala, Romania, 27 anni, Vandan Florin Silaghi, Romania 23 anni, Ciprian Andrei Lacatus Romania 25 anni, Gratian Angel Romania 41 anni, Giovanni Lavinio Silaghi 27 anni, Cosmin Darius Rostas 23 anni, Cosimo Berlingieri Cosenza 35 anni, Giovanni Spataro, Celico 56 anni, Marius Cutitar Romania 34 anni.
L’indagine, partita nel settembre del 2016 e condotta dai Carabinieri di Paola, popoloso centro della costa tirrenica calabrese, in provincia di Cosenza, ha permesso di porre fine alle azioni criminali del sodalizio formato da pregiudicati italiani e romeni, che nel tempo aveva raggiunto una particolare perizia nel compimento di furti portati a segno con la cosiddetta tecnica della spaccata: venivano, cioè, utilizzati veicoli rubati per sfondare le vetrate e le saracinesche di attività commerciali prese di mira di volta in volta, ovvero distributori di benzina, bar, edicole, sale giochi, officine specializzate nella vendita di pneumatici. A testimoniare la spettacolarità delle azioni criminali, è stato possibile accertare che durante l’esecuzione dei furti, tutti portati a termine con rapidità d’azione, elevata forza d’impatto e precisione chirurgica, i malviventi sottoponevano, nei giorni precedenti, la zona oggetto di azione ad una vera e propria osservazione chirurgica, tramite soggetti che fungevano da pali e vedette dinamiche, allo scopo di controllare il territorio, calcolare i pericoli dell’operazione e le eventuali vie di fuga in caso di intervento delle forze dell’ordine. Addirittura tredici sono i colpi portati a compimento in due anni ai danni di altrettante attività commerciali sparse tra le province di Cosenza, Reggio, Catanzaro e Taranto, con un bottino complessivo stimato in 200 mila euro.
Egidio Lorito “Libero” / Attualità 12/12/2018