Anno 2006: Sabrina Peron, La diffamazione tramite mass-media, Cedam. Padova 2006.

Citazione a pagina 263:"CAPITOLO VI
LA RISERVATEZZA
SOMMARIO: 1, Breve premessa sul nuovo Codice Privacy. - 2. La normativa sulla privacy ed il giornalismo. - 3. Il codice deontologico adottato dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti. - 4. L'applicazione della normativa in materia di riservatezza dei dati personali nelle decisioni del Garante e dell'autorità giudiziaria. - 5. Divulgazione di notizie attinenti ai minori (legge sulla privacy e Carta di Treviso).

1. BREVE PREMESSA SUL NUOVO CODICE PRIVACY
Nell'età moderna in cui viviamo, il continuo sviluppo tecnologico in atto è in grado di fornire strumenti sempre più elaborati e raffinati per la raccolta, la conservazione e l'elaborazione di dati in quantità e velocità in continua crescita esponenziale. Tali dati sono in grado di fornire una serie di informazioni sulle persone estremamente precise e vieppiù invadenti rispetto a quelle che sono le abitudini, le scelte religiose e di vita, le preferenze (anche sessuali), i rapporti matrimoniali, le malattie, ecc., di un singolo individuo o di una determinata collettività. A fronte di tale fenomeno si è sentita l'esigenza di offrire al singolo soggetto (o a gruppi organizzati) la possibilità di conoscere e, quindi, di controllare la raccolta, l'elaborazione e, più in generale, il trattamento dei dati che lo riguardano, al fine di correggere eventuali errori o di sorvegliarne il loro corretto utilizzo (1).

(1) Per una ricostruzione, anche storica, dei rapporti tra privacy ed informazione si rinvia a M. PARTIPILO, Le notizie e la persona, Cacucci Editore, Bari, 2005;Egidio LORITO, Informazione e libertà, CUES, Salerno, 2001;nonché a R. TOPPETTA, Linea di privacy, Centro documentazione Giornalistica, Roma, 2004, il quale descrive la genesi dell'evoluzione della nozione di privacy sia nella cultura nord-americana (attraverso i tré casi di Faulkner, Salinger e Franzen), che nella giurisprudenza: il diritto alla privacy è stato per la prima volta invocato negli Stati Uniti, nel 1890, nel saggio Thè righi to privacy, i cui autori - Warren e Brandeis - erano alla ricerca di uno strumento giuridico capace di..."

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