Il rapporto tra informazione e privacy, ma anche tra informazione, società e tutela della persona sono le linee-guida sviluppate nel libro di Egidio Lorito, avvocato, giornalista pubblicista e cultore della materia presso la seconda cattedra di Diritto Costituzionale dell'Università di Salerno (Facoltà di Giurisprudenza).
Il testo approfondisce ed individua con chiarezza le profonde correlazioni tra il diritto di mani¬festare liberamente il proprio pensiero, disciplinato dall'articolo 21 della nostra Costituzione, e i diritti fondamentali della persona umana, i quali trovano anch'essi tutela nella medesima Carta fondamentale, in particolare all'articolo 2. “Merito di Lorito - si legge nella prefazione al volume, curata dal professor Pasquale Colella, ordi¬nario di Diritto Canonico presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Ateneo salernitano - è quello di soffermarsi, specie nella seconda parte del lavoro, sui problemi concernenti il conflitto tra diritti, sottolineandone il necessario bilanciamento, e mettendo in evidenza con esempi, anche di diritto comparalo (come quello riguardante gli Stati Uniti d'America), che tale tecnica giuridica di armonizzazione delle norme si compie valutando la “ratio legis” la legittimità del fine della legge e la c.d. “ragionevolezza” del mezzo rispetto al fine, il che porta la giurisprudenza costituzionale ad esprimere giudizi di proporzionalità, tali, tra l'altro, da non intaccare i diritti fondamentali di libertà costituzionalmente garantiti”. Nella prima parte, Lorito sofferma sul "necessario connubio" tra informazione e società e soprattutto tra informazione ed etica: riguardo a quest'ultimo aspetto. Fautore evidenzia l'asfissiante presenza delle logiche di mercato che dominano il mondo della comunicazione e mene in luce il disagio dell'intera categoria dei giornalisti che "avverte il senso di frustrazione dovuta al fatto di essere continuamente parte integrante di un mercato che si regge sulle leggi della domanda e dell'offerta più che su quelle della libertà di esprimere il proprio pensiero”. Da qui, la nascita di un etica comunicativa che si è poi tradotta e racchiusa, ricorda l’autore, in autorevoli Carte dei diritti e dei doveri valide anche per i giornalisti. Nella seconda parte del volume, Lorito scandaglia il nuovo significato dì "privacy" alla luce dell'attuale "società dell'informazione" e delle nuove normative in materia, inteso ora come “diritto di mantenere il controllo delle proprie informazioni”, e mette in evidenza anche "il diritto all'identità personale", ovvero il modo con cui un soggetto viene presentato agli "occhi del pubblico", completando l'analisi con alcuni casi di diritto costituzionale comparato, tratti da precedenti giurisprudenziali statunitensi. Nella terza pane, infine, l'autore termina il suo percorso di ricerca parlando del diritto di cronaca e di critica, come espressione della libertà di manifestazione del pensiero e completa la trattazione soffermandosi sul giornalismo e sulle normative che riguardano le singole figure professionali (giornalisti professionisti e pubblicisti, il segreto professionale, la nascita della notizia). Chiude questa terza parte, l'esame dei reati legati alla libertà di stampa, con un'ampia rassegna giurisprudenziale in tema. Un dato emerge nella conclusione del volume: “tutelare la libertà di stampa - dice Lorito -difendendo, al contempo, il decoro e l'onore dell'individuo persona, è il fine ultimo cui ogni giornalista orientato ad un'impostazione etica della propria attività, dovrebbe tendere”.