I Pink Floyd

Nell’estate del 1980, mio padre portò a casa una audio-cassetta registratagli da un suo collega di lavoro. Conteneva una lunghissima serie di canzoni, tutte legate una appresso all’altra, con strani effetti sonori: il pianto di un neonato, il volo a precipitare di un aereo, il rumore di un muro che veniva abbattuto. Ignoravo del tutto gli autori di quelle strane alchimie sonore, anche perché mi fermavo praticamente ad ascoltare soltanto quegli accattivanti effetti.

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