Sono necessarie politiche costruite per utilizzare le informazioni e informazioni costruite per essere utilizzate dalla politica.
Quando si pensa ad un parco, ad un territorio omogeneo dal punto di antropico, paesaggistico, ambientale, ci rendiamo conto che uno dei limiti alla partecipazione culturale delle popolazioni ad essere parte integrante di questa realtà è costituito dalla presenza o meno di sistemi di informazione. Sicuramente non basta l'informazione di per sé come dato oggettivo, ma sono necessarie politiche costruite per utilizzare le informazioni e informazioni costruite e selezionate per essere utilizzate dalle politiche.
Con questo voglio dire che grazie all'esperienza di questo periodico abbiamo effettuato, in passato, un notevole sforzo per costruire delle informazioni, informazioni che rispondevano ad una complessiva esigenza di conoscenza del nostro territorio, ma che spesso non si sono interfacciate con le politiche di azione. Si rendeva necessario, quindi, il passaggio ad un livello successivo di coscienza: innanzitutto le informazioni devono orientare la politica sulle scelte, devono svolgere un'azione di monitoraggio;da qui uno dei primi obiettivi: collegare, attraverso la nostra rivista, i punti di ascolto e di raccolta delle informazioni sul nostro territorio. Certo non ci basterà dare indicazioni precise e tempestive sulla nostra realtà se non vi sarà altrettanta tempestività per trasformare questo input in output amministrativo e gestionale. Quale dunque l'impegno per diventare fruitori intelligenti e coscienti del nostro territorio? Costituirci tutti come coscienza critica di questo nostro parco, una coscienza critica che deve imparare a farsi sentire in maniera vivace, scientificamente corretta, politicamente equilibrata, ma a farsi sentire. Il filo interrotto da questa nostra rivista nel maggio del 1994, oggi finalmente si ricuce e ritroviamo accanto a noi molti dei collaboratori di redazione che non hanno mai smesso di credere nella scommessa iniziale di questa rivista: invertire il meccanismo piramidale della comunicazione con iniziative che partissero dal basso e che avessero sufficiente spessore e respiro da confrontarsi con la grande editorìa. Per riformulare questo progetto abbiamo coinvolto anche un'altra prestigiosa casa editrice, il coscile, diretta da Mimmo Sancineto che da anni svolge un ruolo attivo nella promozione e nella idea di una cultura dell'ambiente e del parco. Abbiamo cambiato veste grafica, proponendo ai lettori un'accattivante formato tipo magazine e arricchendo la rivista di un inserto centrale a disposizione di Enti pubblici e che nel numero in questione, ha visto partecipe l'APT di Cosenza, che ringraziamo per aver contribuito a far rivivere questo pezzo di cultura che è stato "Pollino", unica rivista calabrese ad essere distribuita in tre regioni d'Italia, presentare le sue iniziative, utilizzando come veicolo pubblicitario, ma soprattutto culturale, le pagine di questa rivista. Altri Enti, e mi riferisco in particolare all'Ente Parco, non hanno ancora intrapreso la strada della comunicazione e della trasparenza, facendo calare una cappa di silenzio sulle iniziative intraprese e sulle deliberazione adottate. Dal punto di vista editoriale la rivista si arricchisce del contributo storico di Vittorio Cappelli e Sandro Pagano, della profonda conoscenza del nostro territorio di Giorgio Bruschi e di Francesco Bevilacqua, del contributo di esperienza e di vita vissuta del sacerdote Cantillo Perrone, dell'entusiasmo della giovane Annalisa Mitidieri che ci offre un quadro del panorama archeologico della nostra zona, della vicacità culturale dell'Archeo Club di Cassano Jonio con le recenti scoperte legate alla sua attività speleologica, del gradito ritorno del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, già in passato attore di questa rivista. Questo non ci esime dal ringraziare i pionieri della redazione della nostra rivista: Silvano Avolio, ricercatore attento e scrupoloso dell'Istituto Sperimentale di Selvicoltura, Francesco Caruso, pietra miliare nella storia dell' ambientalismo calabrese, Giovanni De Marco, intelligente e colto informatore delle questioni legislative, Francesco Pirrone e Vittorio Russo, che con i loro articoli hanno sviluppato le problematiche socio-economiche nello sviluppo del Parco, l'appassionato Nicola Salerno che ci fa rivivere i meravigliosi itinerari della parte lucana del Parco, Nicola Ferrari, in veste di osservatore critico e problematico della lettura del territorio, Francesco Rotondaro, naturalista, che ha delineato sinora l'aspetto faunistico del Parco. Ringrazio anche tutti coloro che, a vario titolo hanno fatto parte di questa avvenura editoriale e li cito augurandomi che nessuno sfugga alla mia memoria: Egidio Lorito, Giovanni Bonifati, Gino Perfetti, Claudio Zicari Maria Pia Martino, Gianluigi Trombetti, Emanuele Pisarra, Ernesto Graverò, Giuseppe Rizzo, Andrea La Vecchia, Agostino Brusco, Antonio Contin, Mario Bellizzi, Lucio Pizzica, Giuseppe Bellizzi, Basilio Pugliese, Biago Di Benedetto. È grazie a tutti questi uomini del Pollino, che questo giornale ha preso vita e forma. Ci auguriamo che tanti altri si aggreghino in questa ripresa editoriale. Un grazie di cuore dal vostro direttore.
Angelo Filomia