Intervista al neo governatore della Calabria che dopo la sbornia elettorale (di fatto è stata l’unica buona notizia per il centrodestra), deve cominciare a fare i conti con i grandi e gravi problemi della sua regione, come ad esempio la gestione dei rifiuti, ed un bene primario come l’acqua in tutte le case

«Sono felice di poter essere il presidente della mia terra, ma noi vinceremo da domani, quando inizieremo ad affrontare i problemi che affliggono la Calabria».
E sulle dimensioni della sua vittoria sottolinea come «non mi piaceva fare pronostici perché scaramantico, ma sentivo la vittoria»

Si era ampiamente sbilanciato due mesi fa, intervistato il 10 agosto da Panorama.it, scommettendo sul vantaggio su cui era sicuro di poter contare, che aveva stimato in 20-25 punti, e stando ai risultati non ancora definitivi si era sbagliato. Per difetto. Infatti supera anche quella forbice la cifra (55.38%) che lo vede sopravanzare la seconda classificata, la neuroscienziata Amalia Cecilia Bruni (27.30%) candidata alla guida della coalizione del centrosinistra, mentre il polo civico di Luigi De Magistris si è fermato al 15,67%. Staccatissimo l’ex presidente Gerardo Mario Oliverio la cui corsa solitaria si è fermata ad un modestissimo 1,7% da far impallidire le percentuali bulgare che hanno sempre accompagnato la sua carriera politica.

Ora Roberto Occhiuto, neo governatore della Calabria sottolinea in rosso le priorità per la sua terra: «Azzerare il commissariamento della sanità regionale e intervenire sulla gestione idrica, sulla digitalizzazione del turismo, sul sistema della depurazione. E soprattutto sulla disoccupazione che ha superato il 20%».
Cosentino, cinquantaduenne, laureato in scienze economiche, Roberto Occhiuto è il nuovo presidente della Regione Calabria tornata al voto dopo la prematura scomparsa, il 15 ottobre dello scorso anno, della presidente forzista Jole Santelli, eletta a sua volta, il 26 gennaio del 2020 nel corso di un appuntamento elettorale “anticipato” a causa delle disavventure giudiziarie dell’allora governatore Oliverio: il presidente, infatti, venne clamorosamente arrestato il 16 dicembre del 2018, obbligato a dimorare nella propria città di residenza, San Giovanni in Fiore, salvo poi uscire del tutto indenne dalla vicenda prima grazie all’intervento della Cassazione che annullò l’obbligo di dimora e poi grazie all’assoluzione dello scorso 4 gennaio dalle accuse di corruzione e abuso d’ufficio con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”. Sembra passata una vita: Olverio, Santelli, poi il suo vice Antonino Spirlì, con la vice-presidenza trasformata in presidenza facente-funzione durata praticamente un anno. Ora il timone della difficile rotta della politica regionale passa nelle mani del giovane deputato azzurro, eletto capogruppo alla Camera il 10 marzo, e che la coalizione del centrodestra aveva designato candidato alla presidenza sostenuto da F.I., Udc, “Coraggio Italia” di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro e “Noi con l’Italia” di Maurizio Lupi.
Vent’otto anni di militanza sono il suo background politico: eletto per la prima volta consigliere comunale a Cosenza nel 1993, nel 2000 approdò in Consiglio regionale (Governatore Giuseppe Chiaravalloti, cdx) tra gli azzurri che avrebbe abbandonato per il Ccd di Pier Ferdinando Casini -confluito nell’Udc- ed essere rieletto nel 2005 in Consiglio regionale con oltre 16.000 consensi (Governatore Agazio Loiero, csx). Nuovo importante successo l’elezione alla Camera dei deputati nel 2008: nel 2013, alle spalle di Lorenzo Cesa, leader nazionale dell’Udc, sfiorerà la rielezione, con tanto di abbandono polemico del partito e adesione alla nuova Forza Italia. Intanto, le dimissioni di Cesa, eletto al Parlamento europeo, gli avrebbero garantito il ritorno, nel 2014, nell’emiciclo nazionale. Rieletto ancora alle politiche del 2018, negli scorsi mesi è stato prima vice presidente vicario degli azzurri e poi capogruppo facente funzioni, dopo la nomina a ministro dell’onorevole Mariastella Gelmini.

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ha intercettato le prime dichiarazioni del neo-governatore: linee-guida nella gestione della Regione, priorità entro fine anno e rottura con il passato. E il neo presidente anticipa come rivoluzionare la sua terra, tenendo il suo primo intervento pubblico nel quartier generale in riva al mare di Gizzeria, a pochi chilometri da Lamezia Terme, simbolico centro geografico e snodo infrastrutturale di una terra che, a questo punto, non potrà più permettersi ulteriori ritardi, visto che tali e tanti ne ha accumulati in cinquantuno anni di regionalismo repubblicano.
Presidente, aveva indovinato, per difetto, anche le cifre del distacco.
«Sono felice di poter essere il presidente della Calabria. Grazie agli elettori. Abbiamo fatto una campagna basata su come vogliamo cambiare questa regione, e non ho mai polemizzato con i miei competitors. Ci hanno consegnato una vittoria al di sopra delle nostre aspettative e per questo ringrazio i cittadini calabresi».
Un primo ringraziamento, oltre gli elettori.
«Al presidente Berlusconi che ha voluto la mia candidatura».
Oggi è il giorno della vittoria e della festa. Ma la Calabria non può perdere ulteriore tempo…
«Oggi è una bella giornata ma noi vinceremo da domani in poi, quando cominceremo a cambiare questa Regione, quando inizieremo a occuparci della salute dei calabresi. È normale che molti non abbiano fiducia: molti qui non possono curarsi».
Da subito sarà chiamato ad affrontare antiche emergenze, diventate strutturali.
«In molte case non c’è acqua potabile, c’è un problema di rifiuti che travolge la vita quotidiana di molti, abbiamo le risorse per risolvere questi problemi e fare iniziative che facciano grande questa regione».
Tra le priorità aveva posto il futuro dei suoi giovani conterranei.
«Io sono nato qui, sono stato giovane anche io e la Calabria mi ha regalato grandi possibilità e farò in modo che i giovani possano decidere il loro futuro: occorre raccontarla come merita».
Presidente, su questa terra, da sempre, aleggia un fantasma, piuttosto ingombrante.
«La 'ndrangheta ci fa schifo e chiedo al governo di impegnarsi a debellare questo cancro, abbiamo mandato le nostre liste alla commissione antimafia, e siamo stati gli unici a farlo, chiediamo al governo di assisterci, il resto lo facciamo noi».
Un pensiero per chi l’ha preceduta.
«Prima di me Jole Santelli ha dimostrato che la Calabria può avere una classe dirigente di qualità. A lei rivolgo un affettuoso saluto, sarà contenta del risultato che abbiamo ottenuto».
Una dedica.
«Ai miei figli Angelica e Marco, spero di renderli orgogliosi».
Sul palchetto di Gizzeria, in riva al Tirreno, a fargli da spalla il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani che non ha nascosto la felicità del partito: «Sono orgoglioso, lo sono sempre stato durante la campagna elettorale e sono ancora di più ancora oggi. Forza Italia è il primo partito della Regione Calabria – ha detto Tajani – con una sola lista. E ne abbiamo addirittura presentate due. Sono soddisfatto dei risultati di tante altre città, ma la Calabria è una Regione importante e dovrà fare crescere tutto il Sud. Questo straordinario risultato è un regalo anche a Silvio Berlusconi che tornerà in campo, con la Calabria che gli darà il 30% dei consensi per il suo movimento politico». Il tramonto sul Tirreno consegna una notte di festa a Occhiuto e ai suoi alleati che tra poche ore dovranno rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per una terra ultima in quasi tutte le classifiche.     

Panorama.it                                                                    Egidio Lorito, 05/10/2021

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