Edizioni Gruppo Abele, Torino 2008, pp. 474, Euro 14,00
Un bel pomeriggio di inverno, nell’incantevole scenario di Orsomarso -ameno borgo “dolomitico” dell’alto-tirreno cosentino- partecipo alla presentazione di un libro che già faceva bella mostra di sé nella mia biblioteca, sezione Basilicata, anzi, Lucania come preferisco chiamare la terra da cui proviene il secondo 50% delle mie origini.
Da oltre dieci anni la mia attività pubblicistica spazia -unitamente a ricerche più strettamente giuridiche- verso riflessioni socio-politiche e paesaggistico-culturali riguardanti la terra di Calabria, dalla quale proviene il cinquanta per cento delle mie origini: scollamento della vita socio-culturale, classe politico-amministrativa spesso inadeguata, giornalieri accadimenti che non sfuggono alla cronaca, impongono ben più di una riflessione.
Casa Editrice Ediesses.r.l., Roma, pp. 190, Euro, 10,00
Ci sono raccolte di idee e pensieri che ti cambiano il modo di “pensare” e “vedere” le cose. Basta un celebre incipit di Corrado Alvaro, datato 1925 -“Mi fu sempre difficile spiegare che cos’è la mia regione”-; bastano poco più di 180 pagine; bastano capitoli rabbiosi (“Fuochi. Mentre la Calabria brucia; Altri fuochi; Calabrialand. La parte maledetta; Ragazzi di Duisburg; Ragazzi di Paola; Quel mare tanto amato; In vino veritas. La Calabria di Mario Soldati; Satana, sangue soldi; Toscani in Calabria; Catanzaro. Uno sguardo dal ponte; Gattuso; Magico Crawford; Mulini al vento; Viva San Francesco; Corsivo finale”); basta uno sguardo al passato -epico!- ed uno al presente -imbarazzante!.