Poche regioni d’Europa, come purtroppo la Calabria, hanno visto mettere in serio pericolo nel giro di pochi decenni i cardini portanti del moderno Stato di Diritto. Sarà per la diffusa illegalità che sembra non arretrare di un metro neanche innanzi ai poteri coercitivi dello Stato;sarà per l’atavica non ricchezza economica che connota questa terra, nella quale -è bene sottolinearlo- sembra però non mancare proprio nulla! E sarà anche per una sorta di drammatica rassegnazione, ma se oggi proviamo a guardare la Calabria attraverso le lenti del principio di legalità, ci accorgiamo da quante emergenze sia connotata la vita democratica e civile della pur sempre affascinante penisola calabrese. Regione d’Europa che -a dir il vero- ha incantato e continua a farlo intere generazioni di visitatori, per come mi è capitato di sottolineare in diversi scritti come in pubblici interventi: ma questa è un’altra storia, purtroppo.
Sperling&Kupfer2009, pp. 298, € 18.00
“Finchè la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con i cittadini sempre meno liberi”. Con questa dichiarazione d’intenti, Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia dall’ottobre del 2005, getta le basi per la sua personalissima ricetta -un vero percorso- finalizzata non solo alla sopravvivenza fisica a questa sorta di cancro sociale, ma anche alla sua augurabile sconfitta che l’autorevole magistrato pone come imperativo categorico per tutti coloro che non vogliono soccombere sotto i suoi colpi.
Mondadori, 2008, pp. 200, €. 17.50
“E’ bello morire per ciò in cui si crede;chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Cosa dire: affascinante e profondo l’incipit di questo libro di Giuseppe Ayala -estratto da un’espressione di Paolo Borsellino- magistrato siciliano che ha fatto parte, per tutta l’attività, del Pool Antimafia di Palermo sino a rappresentare l’accusa durante i quasi due anni di maxi processo. Dal 1992 al 2006 ha ricoperto incarichi parlamentari come deputato e senatore nel corso di quattro legislature sino ad essere Sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2000. Già, la Giustizia… “(…)
Proseguo, con molta passione, un itinerario iniziato all’interno del precedente numero: lo devo, per la passione che nutro per la terra di Calabria nella quale vivo ed opero, stratificando professioni e passioni che -fortunatamente- mi spingono a calarmi nella realtà che mi circonda. Osservare ed ammirare il paesaggio non è una semplice operazione visiva, fisica: occorre immedesimarsi in esso, riproporre i temi che risalgono nella Storia, conoscere gli accadimenti di più stretta attualità, effettuare operazioni di comparazione.
Sperling&Kupfer Editori, 2009, pp. 648, € 25,00
“Questo libro racconta l’avventura di un giovane uscito dal suo villaggio con in tasca solo la passione per il giornalismo e finito, senza volerlo, col diventare un testimone ravvicinato delle vicende di cinque papi -da Giovanni XXIII a Benedetto XVI-, all’incrocio delle maggiori trasformazioni vissute dalla Chiesa cattolica, dalla seconda metà del XX secolo fino all’alba del terzo millennio. Osservare, analizzare, raccontare queste vicende, spesso avvolte nel segreto, non era facile: per questo il compito dell’informazione divenne, a partire dal Concilio Vaticano II, un capitolo nevralgico, non privo di contrasti e di agguati, per mettere alla prova la conclamata riconciliazione della Chiesa con le libertà moderne”.
Odradek Edizioni Roma, 2007, pp. 320, € 22,00
Per ragioni di studio accademico, ho tra le mani un testo che sicuramente lascerà una traccia insostituibile nella mia coscienza di libero pensatore ed altrettanto libero scrittore: “Storia del dissenso sovietico” di Marco Clementi (Odradek Edizioni, Roma 2007) “è la storia dell’incompatibilità del rapporto tra intellettuali e potere in Urss. La ricerca ricostruisce i principali punti di conflitto tra Stato e letteratura in generale e tra realtà politica del socialismo reale e intelligencija in particolare”.