"All'interno del percorso paesaggistico, sociale e storico, la Calabria -ed in particolare il territorio cosentino- è stata sezionata in alcune delle sue più importanti emergenze che hanno contribuito a riannodare le fila di un dibattito che la vede protagonista. Non esiste una sola Calabria, esistono più Calabrie, questo è un dato incontestabile, non soltanto dal punto di vista geo-morfologico: i trecento chilometri circa che separano i suoi confini più estremi, gli ottocento chilometri di coste, i sei sistemi montuosi, le parentele etno-linguistiche, gli usi e costumi così diversi da Provincia a Provincia, contribuiscono a fare della penisola calabrese una vera regione nella Regione, anzi più regioni nella stessa Regione, dando l'idea della vastità non solo dello stesso territorio, ma soprattutto delle realtà culturali che vi insistono. (...)

Questo non è un libro sulla Calabria, è un libro per la Calabria, sia chiaro...". E’ stata la confortevole sala consiliare della Comunità Montana del Lagonegrese ad ospitare, lo scorso 27 dicembre, la presentazione dell'ultima pubblicazione di Egidio Lorito, "Tracce di Calabria. Lo sguardo indietro, il cuore avanti", (Edizione Il Coscile, Castrovillari, 2005), un'articolata ricerca che trae spunto dai 143 articoli pubblicati tra il luglio del 2003 e l'ottobre del 2004 su "Tracce", la pagina culturale de "La Provincia Cosentina", quotidiano al quale Lorito collabora sin dal primo numero, uscito sette anni or sono. Avvocato, assistente di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Salerno -cattedra presso cui si occupa di tematiche afferenti al diritto ed all'etica dell'informazione- giornalista-pubblicista, l'autore ha dedicato questo suo saggio giornalistico" "alla Calabria ed alla Lucania di ieri, dì oggi, di domani", per omaggiare le proprie origini calabro-lucane, avvalendosi della prestigiosa prefazione di Francesco Sisinni - uno dei massimi estetologi contemporanei, già Direttore Generale del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali dell'introduzione autorevole di Francesco Bevilacqua autorevole conoscitore della natura calabrese, attualmente presidente onorario del Wwf regionale e della convinta presentazione di Geneviève Makaping, direttore responsabile de "La Provincia Cosentina", nonché docente di Antropologia Culturale all'Università della Calabria. La serata -che nonostante l'inclemenza del tempo, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, costituito soprattutto dai tanti, amici e colleghi che l'autore può vantare nella nostra comunità- è stata aperta dal saluto di Nicola Calcagno, presidente dell'Università Popolare per l'Età Libera, che ha sottolineato "l'importanza della costante tutela e valorizzazione di un territorio -quello del confine calabro-lucano- fìn troppo omogeneo per essere frettolosamente separato dai freddi confini geo-amministrativi": l'ex Sindaco di Lauria, non a caso, ha fortemente voluto che Lorito presentasse il proprio libro anche a Lauria, segno evidente del forte legame di un giovane calabro-lucano con le proprie origini territoriali. Anche l'intervento di Mimmo Sancineto, patron della casa editrice "II Coscile" di Castrovillari, per i cui tipi l'opera è stata pubblicata, ha mirato ad evidenziare questo filo conduttore: "sin dal 1969, anno di nascita della Galleria d'Arte e poi della Casa Editrice, abbiamo mirato a valorizzare l'intera atea del Pollino grazie all'apporto di scrittori, pittori, giornalisti, fotografi, escursionisti ed ambientalisti, tutti uniti dall'amore per un territorio che non smette mai di stupire, collocato com'è tra due mari dai Quali ha tratto, nei secoli, linfa vitale fatta di popolazioni, culture eterodosse e tradizioni spesso lontane per origini. Quésta stessa tradizione che oggi tutti noi versiamo a piene mani nel bimestrale Apollinea, che del territorio in questione è la rivista leader". A moderare rincontro è stato il giornalista di Calabria Sera Toni Cantisani che nel corso del suo intervento ha impresso alla serata un taglio più spiccatamente contemporaneo, analizzando la Calabria di oggi, tra problematiche occupazionali, criminalità organizzata e segni di ripresa, spesso offuscati da gravi fatti di cronaca che fanno compiere alla Calabria continui balzi all'indietro. Non poteva mancare la voce narrante cui Lorito si affida durante in occasione delle varie presentazioni del libro: qui a Lauria è toccato a Mariangela Nocera, con voce ferma e sentita, re-interpretare "Lucania" di Mario Trufelli e "Calabria" di Leonida Repaci: due passi che l'autore considera fondamentali nell'economia del suo lavoro, omaggio alle antiche ascendenze poetiche delle sue terre: e la sua collega Nocera, facendo leva sulle proprie qualità recitanti, ha ben espresso la forza evocatrice di questi due momenti di alta liricità. Allora, Egidio, anche Lauria inserita nel calendario dei tuoi incontri … "Non poteva essere altrimenti: nella vostra comunità posso vantare amicizie ad effetti che non potevo non omaggiare con la presentazione di "Tracce" che, nonostante il titolo, rimanda continuamente alla Lucania;il mare della natia Maratea, la piramide del Monte Alpi di Latronico le origini paterne, le cime del Sirino e del Pollino -quest'ultima- montagna tipicamente calabro-lucana: insomma buona parte del libro si gioca su questo costante rimbalzo di affetti. L'ho rimarcato anche durante la presentazione: per Maratea, la dea del mare, nutro e nutrirò per sempre un debito impagabile, perché ancestrale è il richiamo verso questo gioiello adagiato tra mare e monti". Hai esordito affermando che "Tracce" è un libro sulle passioni, sull'amore. " E' così: il lettore non farà difficoltà a cogliere la passione -nel senso classico del termine- che mi ha spinto a scrivere queste pagine, che non sono puri e semplici itinerari paesaggistìco-culturali. Quando si ama realmente qualcuno o qualcosa, si è naturalmente portati a lasciare un segno tangibile di questo sentimento e "Tracce" è la mia dichiarazione di amore "coram, populo" ' per questa donna che tutti noi conosciamo con il nome di Calabria: una donna che ha occhi verdi, fascinosamente cangianti, come quel mare -i due mari- che la circondano; una donna le cui sinuosità la Calabria esprime bene, grazie ad una linea di costa ora più marcata ora tondeggiante; una donna la cui chioma -e ricordo il grande poeta lirico greco Archiloco- subisce l'effetto incessante del . vento di Calabria che le rende i capelli ora lisci ora arruffati come boccoli d'oro. E' troppo forte l'amore per questa terra-donna per accettarne anche il suo distacco". Da giornalista, la domanda impertinente mi sorge: non è che l'amore per la Calabria sia la metafora per un amore reale? "Lascio ai lettori rispondere a questa tua domanda ed eventualmente scoprire il messaggio subliminale: "Tracce di Calabria" leve scuotere le coscienze di noi calabro-lucani di oggi: domande e risposte sono nascoste tra le sue righe... "
Mario Lamboglia