Panorama - Milano

Sotto scorta da 21 anni, Marisa Manzini, è una donna straordinaria che combatte contro la criminalità organizzata calabrese usando anche lo strumento del dialogo. Per amore della giustizia, 27 anni fa ha abbandonato la sua terra, il Piemonte.  Procuratore aggiunto a Cosenza, riceve di continuo dal 1999 sotto scorta a causa delle indagini nei confronti dei clan di ‘ndrangheta di Lamezia Terme, è convinta di come con il dialogo si possa (e debba…) incidere anche sul tessuto della criminalità organizzata calabrese. Ed aggiunge: <<Serbo ancora la speranza che le donne e gli uomini di Calabria possano continuare a credere che la potenza della parola possa mutare il volto oscuro e nascosto di questa meravigliosa terra>>.       
Manzini: <<Uno dei più forti deterrenti contro la criminalità organizzata calabrese è l’utilizzo del dialogo con le forze giovani e sane della regione, che non mancano certo. Anche per fare breccia nell’universo familistico della ‘ndrangheta>>.  

Panorama ha deciso di chiedere ai presidi delle scuole italiane come stanno reinventando i propri istituti in vista di settembre. Una missione complessa, in cui rischiano in prima persona e da cui dipende il futuro del Paese.
Alla vigilia della riapertura scolastica in Basilicata, fissata per il 24 settembre, Panorama.it  ha incontrato le due dirigenti che guidano l’istruzione scolastica nella “Perla del Tirreno”, quasi a voler suggellare la condivisione di valori educativi ed impegno cui sono chiamate insieme, all’ombra dell’imponente statua del Redentore. L’emergenza sanitaria ha accelerato il processo di cambiamento verso un nuovo mondo di concepire l’istruzione e l’educazione, in cui anche nel Mezzogiorno d’Italia non mancano le sorprese. Positive…

Il professor Pasquale Stanzione, neo garante per la protezione dei dati personali, spiega che ha intenzione di promuovere una nuova cultura della privacy, <<straordinaria “costellazione di diritti”>>.

<<La privacy permea, come un’esigenza fortissima, la vita quotidiana di tutti, non solo delle persone note al pubblico o di quelle comuni, quanto soprattutto persone meno protette, cui dedicheremo massima attenzione>>.  Il neo Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, uno dei massimi studiosi italiani di diritto privato, è chiamato a entrare nel merito di delicate questioni che spaziano dalla riservatezza sui dati personali e sensibili, alla libertà dell’informazione e della comunicazione. Senza dimenticare l’accesso all’universo telematico e il riconoscimento dei nuovissimi diritti che vengono a situarsi sul crinale complesso e spesso inquietante del tema a tutti più caro: quello della libertà.  

Il professor Silvio Gambino spiega perché ha firmato l'Appello dei costituzionalisti per il No al referendum: «Mancherebbero i numeri necessari per la costituzione degli organi interni».
La drastica riduzione del numero dei parlamentari non è fondata né su "calcoli aritmetici" né su alcun valido modello istituzionale di riferimento. Anche per questo ho firmato l'Appello dei costituzionalisti per il No». Il professor Silvio Gambino analizza «lo stress evidente cui è sottoposta tanto la rappresentatività del Parlamento (rispetto ai soggetti e ai territori), tanto la sostenibilità del funzionamento della vita parlamentare nel suo complesso». Professore emerito di Diritto pubblico comparato all'Università della Calabria, di cui è stato ordinario dal 1994 al 2016, Gambino si è specializzatosi sui temi del diritto costituzionale italiano e comparato. Ha indirizzato la propria indagine scientifica sul diritto interno e sul «multilevel constitutionalism», tanto da vedersi riconosciuto, presso l'Università di Nancy 2, in Francia, il dottorato honoris causa. Panorama.it ha conversato con lui a pochi giorni dall'appuntamento referendario, previsto per il 20 e 21 settembre.

Il presidente emerito della Corte costituzionale, Valerio Onida, mette in guardia gli elettori, invitandoli a non cedere a umori momentanei. E spiega: << Ridurre il numero dei componenti delle assemblee non introduce squilibri nei rapporti fra organi costituzionali e non ne altera la rappresentatività>> .
<<Andiamo a votare con razionalità, non cedendo agli umori ma badando alle argomentazioni>>. Valerio Onida, Professore emerito di Diritto costituzionale all'Università degli Studi di Milano, di cui è stato ordinario dal 1983 al 2009, venne eletto giudice costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 24 gennaio 1996, divenendo presidente della stessa Corte il 22 settembre 2004 e rimanendo in carica sino al 30 gennaio 2005. Candidato alle primarie del centrosinistra alla carica di sindaco di Milano, nel 2010, raccolse il 13,41% dei voti, dietro al vincitore, l’avvocato Giuliano Pisapia, eletto poi sindaco, ed all’architetto Stefano Boeri. Presidente dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia e già alla guida dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti, è una delle voci più ascoltate e seguite nel panorama politico-costituzionale del Paese.

L’ex presidente della Corte costituzionale spiega qual è la vera posta in gioco del prossimo appuntamento alle urne. Forte della sua cultura giuridica, sgombra il campo da equivoci e argomentazioni pretestuose. Per poi concludere: <<Che il Governo si rafforzi o che vada in frantumi in conseguenza di questo referendum , mi sembra una balla>>

«Non c'è alcun principio supremo della Costituzione che impedisce di ridurre i parlamentari nella misura proposta dalla legge.
Quindi, pur senza grande passione e trasporto, al referendum voterò per il "Sì"
».

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