A tu per tu con...
Conosco Giampiero Mughini dal febbraio del 1992. Gli scrissi una timida lettera, che conservo tra i miei più gelosi ed orgogliosi cimeli epistolari, con l’intento di avviare con lui un dialogo su alcuni temi che mi stavano appassionando in quel periodo -la politica italiana, su tutti- oltre che, non posso negarlo, su quella passione epidermica che ci accomuna, ovvero per quella squadra di calcio contraddistinta da una divisa a strisce verticali bianco-nere che, nonostante la non esaltante collocazione attuale, è entrata nella vita di molti appassionati di questo Paese.
A tu per tu con...
Cittadella del Capo, estate 1995. All’ombra di una delle numerose torri di guardia di cui è disseminata la chilometrica costa calabrese, all’interno di uno dei più esclusivi luoghi di villeggiatura, un distinto signore dal marcato accento veneto sta spiegando il senso di una serie di incontri che, con cadenza settimanale, si sarebbero tenuti in quell’affascinante luogo: “abbiamo proposto di settimana in settimana, lontano dalle aree metropolitane, una forma nuova del dialogo delle civiltà mediterranee, precisamente nei luoghi segnati dalla loro frattura storica: l’attenzione delle diplomazie, specie dell’area mediorientale, la partecipazione di esponenti religiosi, il crescente concorso di folla ed una significativa osservazione dei media, regionali e nazionali, hanno segnalato l’interesse della società, nelle sue varie componenti, a tale dibattito, quantunque si svolga nel pieno della stagione stiva…”.