Apollinea - Castrovillari (CS)

Festeggiati a Praia i dieci anni di Apollinea

La sala consiliare del Municipio praiese, lo scorso 27 dicembre, ha accolto la cittadinanza locale intervenuta ad assistere alla serata in onore dei dieci anni dalla prima uscita in edicola di Apollinea. Inserita nel programma natalizio organizzato dall’amministrazione comunale, che al settore cultural-ambientale guarda con grande interesse e partecipazione, la serata dedicata alla Rivista del territorio del Parco Nazionale del Pollino è servita -soprattutto- a fare il punto della situazione sulla più grande area protetta d’Italia: parco virtuale o realtà attiva, si sono più volte chiesti gli intervenuti all’incontro.

Successo di pubblico e di critica per la rassegna d’autore “Praia, a mare con…”

E’ stata la scommessa dell’estate 2007. E pare ampiamente vinta, a voler soppesare sia la qualità degli autori intervenuti che il numero di spettatori che l’hanno seguita, sera dopo sera. Dal 8 luglio al 30 agosto, Piazza Italia -abbellita come non mai- è stata trasformata nel nuovo salotto culturale del Tirreno Cosentino, per accogliere degnamente -nell’ambito della complessiva programmazione estiva organizzata dalla nuova amministrazione comunale insediatasi nella cittadina alto-tirrenica all’indomani del rinnovo amministrativo dello scorso fine maggio- la prima edizione della rassegna d’autore “Praia, a mare con”.

Il panorama è di quelli che lasciano incantati. Lo sguardo spazia a 360° in un susseguirsi di mare, monti e cielo. La Rocca domina l’intero Golfo di Policastro, dal campano Capo Palinuro, al tratto lucano di Maratea sino a Capo Scalea, estrema punta calabrese dell’enorme arco di costa che abbraccia tre Regioni, tre Province, una manciata di Comuni affratellati dal mare del Mito di Ulisse. Le montagne ci sono tutte: il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con la sua massima altezza, quel Monte Cervati che da qui mostra il suo versante sud-occidentale, innevato anche quando la candida coltre bianca ha deciso di lasciarsi desiderare in un inverno mite come questo; le montagne lucane che fanno da corona alla breve ma intensa costa, con quel Monte Coccovello che sembra proprio voler ergere un invalicabile confine geografico. Alle spalle, verso nord-est, le estreme propaggini nord-occidentali del Parco Nazionale del Pollino sembrano incombere minacciose con gli appena millecentoquarantadue metri del Cozzo Petrara: un’aerea serra rocciosa quasi a guardia della riva calabrese.

La Calabria “presentata” a Maratea e Cosenza

La recente pubblicazione del “Dizionario del cinema. Le Regioni del cinema italiano” di Giuseppe Papasso (Spot Italia, 2005) rappresenta la sintesi riuscita di un’imponente ricerca cinematografica dedicata non solo agli addetti ai lavori ma a quanti vogliono incontrare il grande cinema italiano suddiviso secondo il canone regionale. Come dire: un concentrato di vita regionale che trabocca dalle migliaia di pagine che soddisfano ogni singola curiosità. L’intero piano dell’opera è suddiviso in undici volumi: Calabria, Puglia-Basilicata, Campania, Lazio, Abruzzo-Molise-Marche, Umbria-Toscana, Liguria- Emilia Romagna, Piemonte-Lombardia, Veneto-Trentino-Valle D’Aosta-Friuli, Sicilia, Sardegna ed in ognuno di essi vi sono riportate proprio tutte le notizie che fanno del cinema regionale una delle grandi risorse della cultura italiana per immagini, musica, contenuti.

II saggio della giornalista Marianna Trotta riporta l’attenzione sullo sviluppo del Golfo di Policastro. Le zone di confine, senza scomodare geografi e storici, economisti ed antropologi, sono destinate a perdere quella rigida demarcazione geo-amministrativa ed a fondersi in un tutt’uno. E’ ciò che capita al Golfo di Policastro, a quell’imponente arco di costa sul quale insistono la Campania meridionale, la costa tirrenica e l’immediato entroterra della Basilicata e la parte nord occidentale della Calabria: questa macroregione rappresenta quasi un unicum nel nostro Paese, un territorio fin troppo simile, praticamente sovrapponibile come l’antica Storia che qui ha lasciato segni sin troppo evidenti in tutte le epoche. Per non parlare delle problematiche che, oggi come cinquant’anni fa, appaino del tutto simili, tanto che si tentano da più parti soluzioni uniche per risollevare le sorti dell’intera area.

Questa volta non si è limitato a raccogliere le emergenze ambientali di una terra che non smette mai di affascinare e sorprendere. Pollino, Alto Ionio e Sibaritide, Monti dell’Orsomarso, Alto Tirreno e Golfo di Sant’Eufemia, Catena Costiera, Sila, Marchesato e Promontorio di Capo Rizzuto, Serre, Golfo di Squillace e Basso Jonio, Aspromonte, Promontorio del Poro e Costa Viola, sono stati sinteticamente posizionati al solo scopo di dare continuità geografica alla natura calabrese.

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