Panorama - Milano

Si sbilancia, forte di un vantaggio stimato, a suo dire, di 20-25 punti, il candidato governatore calabrese del centrodestra che fissa una serie di priorità: «Stop alla sanità commissariata da Roma, intervento sulla gestione idrica, sul turismo da digitalizzare, sul sistema della depurazione e sulla disoccupazione che ha superato il 20% ». 

Cosentino, cinquantaduenne, laureato in scienze economiche, Roberto Occhiuto è stato eletto a capo dei deputati di Forza Italia lo scorso 10 marzo: il 16 giugno la coalizione del centrodestra lo ha designato candidato alla presidenza della Regione Calabria in vista dell’appuntamento elettorale del 3 e 4 ottobre: oltre che dalle tradizionali forze , a sostenerlo saranno l’ Udc, “Coraggio Italia” di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro e “Noi con l’Italia” di Maurizio Lupi. 

Intervista alla candidata alla presidenza della Regione Calabria, fondatrice del Centro di neurogenetica di Lamezia Terme: «Sarò il medico di 1.900.000 calabresi».   

Lo sblocco dello stallo in sanità, la valorizzazione delle giovani risorse, gli interventi per il lavoro che non c’è, la tutela dell’ecosistema e la nuova scommessa sul turismo sono le priorità su cui la 66enne direttrice del Centro regionale di ricerca neurogenetica ha poggiato la sua fresca candidatura alla guida della coalizione di centrosinistra.
   
Questa volta il centrosinistra calabrese dovrebbe aver fatto centro, a seguire la più classica delle regole, quella del “non c’è due senza tre” applicata al complicatissimo orizzonte regionale sul quale, negli ultimi mesi, erano calate se non proprio le tenebre, almeno allarmanti nuvoloni che avevano fatto mettere al “brutto” il barometro delle proprie condizioni. Non certo meteorologiche.

Il Sostituto procuratore generale di Torino spiega perché, anziché velocizzarsi, il sistema verrà sommerso da una marea di ricorsi. E i processi penali pendenti non riusciranno ad arrivare a sentenza. Sparisce anche la possibilità di realizzare un sistema accusatorio pieno 

«Così come licenziata dal Consiglio dei ministri, frutto dunque di compromessi tra le forze politiche che sostengono il governo, la riforma Cartabia non mantiene a pieno ciò che prometteva. E’ stata snaturata dagli emendamenti, che, un verso, impongono una prescrizione ad assetto variabile che non dà certezze sulla durata dei processi, mentre dall’altro verso segnano la fuga dal sistema accusatorio e, dunque, dai canoni costituzionali del giusto processo». 

Dopo l’imposizione del pass sanitario in Francia, anche in Italia è scoppiato il dibattito su libertà di scelta o obbligo vaccinale. Un tema sempre più caldo, tra aumento dei casi, varianti di ogni provenienza e prospettive di una quarta ondata in autunno.

«La diffusione virale ci ha evidentemente sorpreso, come se avesse giocato in anticipo, usando un termine calcistico di moda in questi giorni: anche noi scienziati abbiamo impiegato del tempo per metabolizzare la pandemia. La fase vaccinale, anch’essa preceduta da grandi tentennamenti, anzi da paure, alimentate da alcuni casi di morti sospette, ci ha finalmente fatto tirare un sospiro di sollievo».  

La neocandidata si ritira dalla corsa per la presidenza della Regione. Avrebbero pesato alcune interdittive antimafia indirizzate ad aziende riconducibili al gruppo imprenditoriale di famiglia.
Ciconte: «Serve un progetto alternativo per riaggregare le forze pulite di questa terra»

Di coraggio, Maria Antonietta Ventura ne aveva avuto fin troppo. Ad accettare la candidatura, appena due settimane addietro. E a rinunciare alla corsa alla presidenza della regione Calabria, soltanto qualche ora fa. Con questo nuovo colpo di scena, il fronte del centro sinistra regionale (Pd 5Stelle e Leu) appare nuovamente disorientato, orfano di una candidatura di peso da opporre, soprattutto, al centro-destra unito e compatto attorno all'onorevole Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Gli altri candidati continuano, intanto, a macinare chilometri: Luigi de Magistris, alla guida di un ampio fronte civico trasversale, da tempo sta girando la Calabria in lungo e in largo, come il suo ex alleato Carlo Tansi, già direttore della Protezione civile regionale, mentre il senatore renziano Ernesto Magorno, sindaco del comune di Diamante, nel cosentino, candidato per Italia Viva, lancia messaggi di riconciliazione a tutto il centro-sinistra. 

Dopo le proteste, l’ex membro dei Pac viene spostato nel carcere di Ferrara. L’avvocato D’Amico: «L’ho trovato a un passo dalla morte».

Il trasferimento nelle ultime ore dopo che, a quanto pare, la sua sicurezza era stata messa a rischio nel reparto destinato ai terroristi islamici: da un comunicato del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, è emerso che nel carcere calabrese, nell’ultimo periodo, si fosse instaurato un clima di tensione nei confronti dell’ex terrorista.
Due giorni addietro Battisti aveva ricevuto la vista della parlamentare cosentina del Pd Enza Bruno Bossio -«era molto provato dalla protesta e in uno Stato di diritto non è consentito andare oltre una sentenza di condanna»- e dell’avvocato Adriano D’Amico che l’aveva «incontrato ad un passo dalla morte».

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